Giallo sull'affresco cancellato di Nadia Bergamini

Giallo sull'affresco cancellato Venne realizzato due secoli fa: sparito dopo la ristrutturazione di un edifìcio Giallo sull'affresco cancellato SAN BENIGNO. Un affresco raffigurante la Sindone, eliminato; un Comune escluso dal percorso sindonologico, la rabbia di un'amministrazione. Questi gU ingredienti della curiosa vicenda che ha come protagonista San Benigno Canavese. «Inizialmente eravamo stati inseriti nel percorso - spiega il sindaco Giancarlo Quarello - perché quell'affresco, un tempo situato in via Roma 14, era ancora compreso nel catalogo della Regione». Ma, evidentemente, qualcuno deve aver fatto notare che quel dipinto non esisteva più da sei anni, da quando cioè i proprietari dell'edificio di via Roma lo avevano eliminato. «Certo il muro era fatiscente e l'affresco in condizioni pessime - prosegue il sindaco - ma un'opera del genere si restaura e non si elimina. E come se non bastasse senza l'autorizzazione della Soprintendenza». Un'eliminazione, tra l'altro, avvolta nel mistero. La società proprietaria del fabbricato, infatti, stava effettuando alcuni lavori di manutenzione straordinaria. Nell'aprile del 1992, presentò una richiesta di variante in corso d'opera che prevedeva anche interventi sulla facciata, dove appunto era situato l'affresco. Il 2 luglio dello stesso anno la commissione edilizia respinse la richiesta di autorizzazione e il sindaco di allora, Piera Oddonetto, l'8 luglio, notificò ai proprietari la decisione della commissione diffidandoli dall'eseguire qualsiasi tipo di opera. Ma, e qui il mistero s'infittisce, appena una ventina di giorni dopo, il sindaco in persona autorizzò l'intervento, motivando così la propria decisione: «Il sindaco ritiene che gli interventi proposti nulla aggiungano o tolgano a quanto in precedenza autorizzato». Perché il primo cittadino abbia cambiato idea, rimane un mistero. Un mistero che forse dovrà presto svelare agli organismi competenti in materia, visto che l'amministrazione Quarello intende denunciare l'accaduto. «Siamo stati esclusi dal percorso sinodologico - conclude il sindaco - e questo per il nostro paese è un danno. Avremmo avuto modo di far conoscere ai tanti turisti, giunti a Torino per l'ostensione, la nostra abbazia millenaria, ed invece abbiamo dovuto rinunciarci». Preferisce, invece, trincerarsi dietro un secco «no comment» il geometra Alessandro Bracco, progettista della ristrutturazione dell'immobile di via Roma. Identico atteggiamento anche di alcuni amministratori di allora, che confessano: «Non ricordo quell'episodio». Dell'affresco, probabilmente realizzato tra il 1750 e il 1775, al tempo in cui furono organizzate dal cardinale delle'Lanze, abate di Fruttuaria, due estensioni in occasione rispettivamente del matrimonio di Vittorio Amedeo con Maria Ferdinanda di Spagna e di Vittorio Emanuele con Maria Clotilde di Francia, non resta che una fotografia. Nadia Bergamini E San Benigno esclusa dal percorso sindonologico

Persone citate: Alessandro Bracco, Giancarlo Quarello, Maria Clotilde, Maria Ferdinanda, Piera Oddonetto, Quarello, Vittorio Amedeo

Luoghi citati: Francia, San Benigno Canavese, Spagna, Torino