Gli allievi ribelli di Spazzapan

Gli allievi ribelli di Spazzapan Aosta, la generazione torinese che a vent'anni scoprì l'astrattismo Gli allievi ribelli di Spazzapan Da Soffiantino a Ruggeri, da Ramella a Tabusso MAOSTA ENTRE i fuochi d'artificio e gli sconfinamenti mediahstici della Los I Angeles di un futuro virtuale vergine di storia stupiscono a Rivoli e a Guarene, una felice rimpatriata ad Aosta di variegati discorsi di pittura nella nostra storia artistica pedemontana degli ultimi quattro decenni: di tutto rispetto e forse anche vincente rispetto ad altri centri italiani attivi nel flusso dell'arte contemporanea, a fianco della fortuna internazionale dell'«arte povera». L'altra faccia di Torino ho titolato una mostra nel 1990 a Palazzo Nervi ricordata in catalogo da Gianfranco Bruno, coordinatore degli «11 Peintres à Turin», organizzatori solidali della mostra Sur le versant de la Peinture. Gorza e Soffiantino, Ruggeri e Tabusso e Surbone, Nino Aimone e Mauro Chessa, Campagnoli e Francesco Ca- sorati, De Alexandris e Ramella, in gran parte docenti al Liceo Artistico o all'Accademia: con l'eccezione del decano Gorza con le pagine bianche dei suoi grumi di «paste alte» e dei segni a lapis di una scrittura zen, che portano all'estremo denudamento psichico e magico della tradizione informale, è la generazione dei quindicenni al momento della ribellione del «Premio Torino» di Spazzapan, Mastroianni e Moreni e dei poco più che ventenni scopritori precoci delle ondate americane, dall'espressionismo astratto all'astrazione analitica alla figurazione «popular». Una lunga e ricca storia di incontri e di incroci, soprattutto con Milano e con la Bologna arcangeliana, che approdano, con piena «durata» e vitalità e soprattutto grande amore di pittura e di rigore di mestiere in mezzo al magma dei neopittoricismi, ai gruppi di opere degli Anni 80 e 90 esposte ad Aosta: lo spiegato canto cromatico rosso e oro, giallo solare e verde smeraldo e celeste ghiaccio degli sbandieramenti e dei guizzi di Aimone a confronto con la pullulante densità emozionale dei rossi e dei neri di Ruggeri; le fiabe breugeliane e popular di Tabusso e la sottile ironia in grigio, azzurro e carminio dei Marchingegni di Casorati, lettura pittorica critica da Picabia a Tinguely; il rigore minimale di De Alexandris ammorbidito e reso sognante dal tonalismo dei grigi e degli azzurri sull'ocra della tela nuda e, invertendo, il gioco policromo marginale sulla pura luce bianca o dorata del centro in Campagnoli, confrontabile con pieno merito con l'ultimo Sam Francis; i paesaggi urbani di Chessa con sottili infrazioni e spostamenti di profondità in esplicita alternativa pittorica con la sperimentazione fotografica e l'inquietudine psichica del surrealismo «soft» e quotidiano nei «boschi extraepocali» evocati da Testori per Soffiantino; la flagellazione di gialli desertici e di grigi rocciosi su cui si stampano le impronte antropologiche tribali di Ramella e i frastagli araldici dei legni in bianco e nero o verde di Surbone affissi al muro come imprese ed emblemi di un Medio Evo elettronico. Un panorama variegato e ricchissimo e per nulla «datato» di una comunità artistica e generazionale, che ha pochi o nulli riscontri in altri centri e che giustamente sta finalmente acquistando precisi contorni critici. Dopo la mostra di Ruggeri in corso a Palazzo Bricherasio, si apriranno il 14 maggio alla Galleria Carlina l'antologica di Giacomo Soffiantino a cura di Franco Fanelli e il 16 maggio a Cherasco la mostra dedicata al fondamentale sodalizio infor- Mauro Chessa, «Prospettive Piero della Francesca, 1977» un'opera della mostra «Sur le versant de la peinture» che ad Aosta riunisce undici artisti torinesi, in gran parte docenti al Liceo Artistico o all'Accademia male di Ruggeri, Saroni e Soffiantino fra gli Anni 50 e 60, a cura di Franco Fanelli e Pino Mantovani. Marco Rosei Sur le versant de la peinture. 11 peintres a Turin Aosta, Museo Archeologico Fino al 5 luglio. Orario 9,30-12,30; 14,30-18.30. Catalogo Musumeci L 40.000 Giacomo Soffiantino Torino, Galleria Carlina Dal 14 maggio al 13 giugno Orario 10,30-12,30; 16-19.30 Da lunedì a venerdì Ruggeri, Saroni, Soffiantino. «Informali» tra '54 e '63 con aggiornamenti 1980/1990. Cherasco, Palazzo Salmatoris 16 maggio-7 giugno sabato e festivi 9,30-12,30; 15-19. Da martedì a venerdì 15-19