Parolaio di Gianni Riotta
Parolaio Parolaio Gianni Riotta UNITI SI VINCE. L'interminabile «questione Montale», l'eterna disputa sull'autenticità del «diario postumo» attribuito al grande poeta, ha questo di buono: che dispone gli animi all'amicizia e alla pacatezza argomentativa. Come si evince da una placida replica di Lalla Romano a Sebastiano Vassalli epparsa sul Corriere della Sera a proposito, appunto, della «questione Montale». «Caro Vassalli», esordisce tranquilla la scrittrice, «hai perso una buona occasione per tacere». E prosegue, disponibile: «Non c'è mai stata dimestichezza fra noi, non ho letto i tuoi romanzi». E va avanti, cordiale: «Incominci subito con una gaffe». E insiste, sorridente: «Quando mai siamo stati amici?». E incede, bonaria: «Continui con i pettegolezzi». E conclude, rasserenata e rasserenante: «Non sei stato improvvisatore, in questo caso, bensì sprovveduto». Pace. LA LONTANANZA E' COME IL VENTO. Sull'Unità si discute della scelta dell'editore Rizzoli di non far correre suoi autori per il Premio Strega. Naturalmente viene interpellato anche un giornalista e scrittore di prestigio della casa rizzoliana come Gianni Riotta, autore del Principe delle nuvole, che però non si lamsnta dell'esclusione «coatta»: «Vivo in un Paese lontano, dal quale mi è difficile fare cose in Italia. Faccio una vita schiva e mi era impossibile partecipare a una battaglia così». Scrive la giornalista Maria Serena Palieri dell'Unità: «Senza che lui muovesse un dito, aggiunge, la sua creatura ha già ricevuto due premi minori, il Vittorini e il ' Città di Bari». Un duplice e meritato premio ottenuto nonostante la lontananza, la vita schiva, la scarsa voglia di muovere un dito e la difficoltà dei contatti, molto probabilmente anche telefonici, con l'Italia (per fortuna che c'è Internet). BUSTI E BU- Patrizia Valduga STINE. Sull'ultimo numero dell'Espresso Umberto Eco annuncia che, a tredici anni dalla nascita, la sua rubrica «Bustina di Minerva» diventerà quindicinale per alternarsi con una di Eugenio Scalfari. Ammirevole la modestia di Eco che, giustamente, constata come spesso le rubriche invecchino. Modestia sconfinata e che offre l'occasione a Eco per schermirsi con una notazione buttata lì tanto per completezza dell'informazione: «Ho sul tavolo una pubblicazione dell'anno scorso, del'Università di Parigi-Nanterre, che condensa a stampa una tesi n quattro volumi, presentata nel 1996 da Joseph Cadeddu, e dedicata appunto alla Bustina di Minerva». Sbrigata con sintetica laconicità l'incombenza di dire che sulla sua rubrica si fanno addirittura le tesi di laurea, Eco è costretto ad aggiungere: «Il lavoro di Cadeddu è molto bello e le mie bustine gli servono anche di pretesto per analizzare dodici anni di vicende italiane». E' contento Eco della tesi di laurea molto bella sulle sue bustine? No, Eco non è contento. Anzi, da quel modesto che è, è molto dispiaciuto: «Siamo onesti, una tesi è una pietra tombale. Se un'esperienza può essere analizzata, vuol dire che è finita». Siamo onesti. ROBA BAROCCA Critico molto severo, stavolta Giulio Ferroni viene severamente criticato. Su Panorama, infatti, Patrizia Valduga fa no tare che proprio il Ferroni che aveva criticato il poeta Valentino Zeichen accusandolo di essere «barocco» si concede questo genere di prosa: «La poesia di Zeichen sembra come voler prendere il volo, per precipitare negli spazi siderali». E ancora: «Tutto rovescia, precipita, concentra e vanifica nel punto di nulla in cui parla la voce presente, nell'evaporante labilità degli oggetti, degli strumenti, dei rapporti». Come dar torto alla Valduga? Semplice: non dando torto alla Valduga. LA VITA E' BELLA. Un'insana gioia di vivere sprizza dalla rubrica tv che Gualtiero Peirce tiene' 'su "Èe;pubblica. Un entusiasmo: 1 n contagioso. Un'euforia irrazionale che esplode quando Peirce critica la «passerella di zombie trasmessa con i Telegatti, dove tutti pensano di essere se stessi e invece si vanno via via deformando». Subito dopo un tocco spensierato: «Si crepano le facce piene di biacca e scollature e trasparenze diventano bende pietose». Fuoco pirotecnico di felicità: «Questa tv dei morti viventi continua ad affacciarsi oscenamente alla ribalta». Conclusione improntata alla speranza: «Quelli che resteranno, come iene, continueranno a cibarsi dei cadaveri di Telegatti». Allegria. Pierluigi Battista Patrizia Valduga Gianni Riotta
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