Villa del Casale nel mirino dei boss di F. A.
Villa del Casale nel mirino dei boss L'ombra della mafia dietro l'ennesimo attentato contro il sito archeologico Villa del Casale nel mirino dei boss Vernice contro i mosaici di Piazza Armerina ENNA. Ancora una volta, la villa romana del Casale a piazza Armerina, un edificio di eccezionale importanza storico-artistica, patrimonio dell'Unesco, è stata presa di mira dai vandali. Ieri alle 5,30, durante il giro di controllo, i custodi hanno scoperto che qualcuno aveva gettato della vernice diluita sui mosaici delle stanze interne della villa. Fortunatamente sono riusciti a rimuovere subito lo smalto e sui mosaici non è rimasta alcuna traccia, come ha confermato il sovrintendente ai Beni culturali di Ernia, Gianfilippo Villari. Scavalcata la recinzione della villa, i vandali hanno gettato un miscuglio di nafta e smalto, su un pezzo di mosaico esterno e su una «malta da restauro», applicata di recente su una porzione di pavimento perché mancavano le pietrine policrome. Il mosaico sporcato, che si trova nel giardino di fronte il Triclinio, raffigura un daino ed è normalmente cal¬ pestato dai visitatori. Intatte invece le sale interne della villa, segno che i vandali sapevano che quei locali sono protetti da telecamere a circuito chiuso. E che le immagini vengono controllate sui monitor in una stanza dove si trova sempre un custode. I turni di guardia sono affidati a tre dipendenti: uno sta ai monitor, mentre gli altri due perlustrano la villa. Sono stati questi ultimi a scoprire l'atto vandalico e ad avvertire subito carabinieri e tecnici della sovrintendenza. L'indagine è condotta dal sostituto procuratore ad Enna, Gabriella Fazi, la stessa che seguì Al LETTOR! Per un errore il testo «In cammino» apparso ieri a pagina 3 è stato pubblicato senza l'avviso «Informazione pubblicitaria». Non si trattava pertanto di un testo redazionale. Ce ne scusiamo con i lettori. l'indagine per l'attentato alla villa del settembre '95, quando con della pece e con dei colpi di martello vennero danneggiati in maniera grave i mosaici policromi di quattro sale della Villa del Casale. Ci sono poi voluti 5 mesi per restaurare i mosaici e riaprire le sale al pubblico. L'attentato di ieri, riporta sul sito archeologico, noto in tutto il mondo, l'ombra della criminalità. Vero è che la mala attorno ai beni culturali ha costruito un vero e proprio business, ma altre colpe devono imputarsi anche alla malagestione delle ricchezze storico-artistiche. «Lo ripeto da anni - ha detto ieri il sovrintendente ai Beni culturali di Enna, Gianfilipo Villari -. Vi sono settori mafiosi che hanno interessi nei siti archeologici». Un'operazione dei carabinieri del marzo scorso sembra dargli ragione. Il gip di Caltanissetta ordinò l'arresto di 22 persone accusate di mafia, omicidi, estorsioni, ma anche di traffici di opere archeologiche. Tesori rubati nei siti di Morgantina, Aidone, Assoro, Leonforte, Piazza Armerina. Una statua di Venere, trafugata nell'Ennese, fu scoperta in un museo di Los Angeles. Ha detto ancora Villari: «Attorno alla Villa del Casale, vi sono posteggiatori abusivi, venditori di souvenir abusivi, guide abusive. Il giro è ricco e fa gola alle famiglie mafiose». L'anno scorso nella Villa sono stati staccati 360 mila biglietti, quest'anno si prevede che i visitatori saranno oltre 500 mila. [f. a.]
Persone citate: Gabriella Fazi, Villari
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