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Solo lo Chiesa sfida l'omertà Solo lo Chiesa sfida l'omertà Ma è buio sull'agguato in Calabria Per la piccola Mariangela l'annuncio è questo: «Il giorno 8 maggio ritornava al Cielo un Angioletto». Non c'è stato un familiare, un superstite, una persona perbene che abbia sentito il bisogno di scrivere non nomi o riferimenti ma frasi del tipo «vittima di una violenza cieca», «di una faida tribale». Un angioletto è volato al cielo ma le persone in carne ed ossa restano. Non è complicità questa, e neppure mancanza di reazione, assenza d'orrore o di condanna. Tutt'altro. Qui la gente soffre e partecipa davvero, perfino le facce dei ragazzi esprimono una contrizione, una collettiva vergogna. E non dev'essere neanche a causa della paura: può una comunità intera avere paura di uno Zumbo anziché di un Gugliotta? No, dev'essere il fatto che in quanto condotta dell'uomo l'«omertà» finisce per tingersi dei caratteri più diversi, si adegua alle personalità, anche a quelle di chi si sente in buona fède ed in buona fede inorridisce. .Sentite angora il sindaco, un pd' offeso perché ieri gli è stata attribuita una frase sull'impegno di polizia e carabinieri che lui giura di non aver pronunciato: «Certo, Oppido è martoriata dallo scontro tra fami¬ glie. Certo, in pochi anni ci sono stati più di cinquanta morti. Ma respingiamo l'etichetta di paese in cui si ammazzano i bambini: quel che è accaduto l'altra sera è stato un caso, una coincidenza, una pura fatalità...». Al municipio è in corso una sorta di riunione spontanea. Tutta brava gente, sconvolta per l'accaduto e preoccupata dei riflessi: si prepara un manifesto di condanna con altri Comuni della zona, si ipotizzano interventi. Eppure anche il primo cittadino, quando spiega l'impotenza della gente normale di fronte al meccanismo delle faide, ripesca dall'inconscio un termine rivelatore. «Come sperare che questa spirale s'interrompa quando così tante famiglie hanno dei Il sindaco: sì, abbiamo avuto tanti morti ma non siamo il paese in cui si spara ai bambini