Israele, la pace in ritirata

Israele, la pace in ritirata Da Netanyahu no definitivo al piano Usa, i Servizi ammoniscono sui rischi di una rottura Israele, la pace in ritirata Ross parte con un altro fallimento TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A quattro anni dall'inizio e a un anno dalla conclusione del periodo di transizione, il processo di pace mediorientale colleziona ormai un insuccesso dopo l'altro seminando frustrazione, recriminazioni e scontento. Al fallimento della conferenza di Londra e all'annullamento in extremis del summit di Washington (previsto per oggi) si è aggiunta ieri la sconfitta del mediatore statunitense Dennis Ross. Questi torna infatti in patria per riferire al presidente Bill Clinton che il premier Benyamin Netanyahu ha respinto le proposte statunitensi relative a un ritiro dalla Cisgiordania sincronizzato con l'inizio di negoziati con i palestinesi sull'assetto definitivo nei Territori. Al termine di un colloquio con Ross, il capo dello Stato Ezer Weizman ha concluso mestamente che «il processo di pace non solo non avanza, ormai va a ritroso come un gambero». L'allarme di Weizman non è però condiviso dal governo Netanyahu che ieri ha esaminato superficialmente gli sviluppi dei contatti diplomatici con Stati Uniti e palestinesi. Attorno al tavolo del governo solo il ministro della Ricerca scientifica Michael Eitan (Likud) ha osato chiedere al premier se non ci siano alternative a un confronto, che appare quasi inevitabile, con l'Ammini-

Persone citate: Benyamin Netanyahu, Bill Clinton, Dennis Ross, Ezer Weizman, Michael Eitan, Netanyahu, Weizman

Luoghi citati: Cisgiordania, Israele, Londra, Stati Uniti, Tel Aviv, Washington