Il bipolarismo dei giallisti

Il bipolarismo dei giallisti F— BL PALAZZO Il bipolarismo dei giallisti guerra ormai su più fronti tra giallisti e anti-giallisti. Guerra di carta, ma non per questo meno straniante e paradossale. Prima ancora che si scrivesse che la guardia svizzera Estermann, vicina all'Opus Dei e magari pure alla Stasi, può anche essere stata utilizzata come controfigura di Wojtyla (cui peraltro assomigliava in maniera impressionante), beh, Joaquim Navarro Valls, portavoce della Santa Sede e segretario del «partito del raptus», aveva già indicato al pubblico disprezzo i «fabbricanti di giani». Più o meno negli stessi giorni, usciva il terzo libro di Sergio Flamigni: sul caso Moro, e con le dovute rivelazioni su brigatisti non solo infiltrati, ma anche particolarmente sanguinari, oltre che sull'inespugnabile covo di via Gradoli circondato da appartamenti dei servizi segreti. Contro tali rivelazioni, in qualità di presidente degli anti-dietrologi italiani, è subito insorto Francesco Cossiga, liquidandole appunto co—me «fantasticherie dietrajlogiche per scopi efr nriàeraoile speculazione». Senza troppa fatica, nel frattempo, la lotta tra cultori del complotto e alfieri del disincanto si poteva estendere alla (ennesima) fuga di Gelli amici potenti che l'hanno fatto scappare? - e in qualche modo anche sui residui, pretesi retroscena di Juve-Inter: aggressivamente dietrologi gh' interisti sconfìtti, difensivamente scettici i bianconeri. Seguitano perciò a moltiplicarsi le occasioni di incandescente bipolarismo. Mentre il contenzioso che riguarda il passato è già più che strabordante, a mezza via tra il plausibile e l'assurdo. Calvi, dunque, è vivo e si è fatto la plastica facciale; Piazza Fontana l'hanno fatta (anche) gli amerikani; Pasolini l'hanno ammazzato i fascisti (o Gladio); Ustica ha a che fare con gli alleati; Gardini l'hanno sparato; Cagliari l'hanno soffocato; Mensorio l'hanno spinto giù dal traghetto; pure Castellari, forse, I è vivo; nel delitto Filo della I Torre c'entrano i servizi se¬ greti; l'elicottero del generale Mino è stato abbattuto; Luigi Tenco quella sera non era solo; l'uccisione di Dalla Chiesa è legata al memoriale Moro; Bisaglia e il fratello prete non sono annegati per caso; Papa Luciani l'hanno avvelenato, come del resto è accaduto a Valerio Borghese e a Pietro Secchia... Tutto vero? Tutto falso? Non è questo il punto. Né valgono a metterlo a fuoco spiegazioni ideologiche o di schieramento. Oltre che a sinistra, esistono infatti rinomati complottologi a destra (vedi i sospetti sulla morte di Mussolini) e nel mondo cattolico (vedi polemiche contro l'azionismo e la dissolutezza dell'editrice Adelphi). - L'ormai celebre raduno sul «Britannia», ad esempio, in cui sarebbe stato deciso di «svendere» l'Italia, nel corso del tempo è stato evocato da Craxi, Giano Accame e Rifondazione. Per non dire delle teorie cospirative su Di Pietro e Mani Pulite, elaborate proprio da chi ridicolizza le scoperte dei giudici di Palermo, di Ustica o di Gladio. La questione è che alla continua ricerca di segrete conferme dentro archivi, armadi, cassetti, valigie, bobine e carte scomparse, i giallisti tendono inesorabilmente a sconfinare nella più cupa paranoia. Mentre appagati dalle versioni ufficiali, gh scettici scivolano pericolosamente verso un conformismo quanto meno sospetto. Inutile sembra anche invocare una qualche forma di par condicio. E' forse il peso crescente del giudiziario e della comunicazione che accende la fantasia e fa scattare il cortocircuito. Varrà la pena di farci serenamente l'abitudine. Filippo Ceccarelli Bili |

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Ustica