Fini: quei giudici minano le riforme

Fini: quei giudici minano le riforme Fini: quei giudici minano le riforme Ma il ministro: «Non vedo il collegamento» ROMA. Ora tutto è più difficile. E' molto più difficile trovare un accordo sulle riforme per la giustizia tra i partiti dell'Ulivo che sostengono il governo Prodi e quelli dell'opposizione riuniti nel Polo capitanato da Silvio Berlusconi: a provocare nuove tensioni sono proprio le inchieste della magistratura a carico di Berlusconi, al centro di una richiesta di supplemento di indagini per la vicenda Mondadori e indagato per la Sme. Lo stesso Berlusconi ha minacciato di interrompere i rapporti con la maggioranza se non saranno inviati gli ispettori al palazzo di giustizia a Milano. Ed è Gianfranco Fini, presidente di Allenza nazionale, ad accusare il pool dei giudici di Milano di agire «con una logica che non è soltanto quella di carattere giudiziario ma anche politico» provocando quindi conseguenze «sul clima politico generale». Secondo Fini c'è ormai «un vero e proprio accani- mento giudiziario» da parte del pool che si è «pronunciato contro le riforme che faticosamente il Parlamento sta tentando di elaborare». Insomma, il Polo ritiene che siano i giudici con i loro atti a minare le possibili riforme. Ma il ministro della Giustizia Flick obietta: «Non vedo collegamenti tra le due tematiche». Fhck così replica a Berlusconi che mette in rapporto l'attività giudiziaria con il confronto sulle riforme, ipotiz¬ zando uno stop. Ma è da tutta la maggioranza che il leader del .Polo viene criticato. Dice Pietro Folena, responsabile giustizia del Pds: «Se Berlusconi vuole un intervento militare si rivolga all'Onu e chieda un contingente: per quanto ci riguarda noi non ci occupiamo di vicende giudiziarie ma di riforme. C'è un dialogo in atto e spero che nessuno sia tanto irresponsbile da volerlo fare saltare per ragioni personali». Ma per Fini, constatato che «si è perso il conto di quanti sono i procedimenti intentati nei confronti di Berlusconi a Milano», è evidente che «l'intervento di carattere giudiziario ha una valenza che non è solo relativa al doveroso accertamento della magistratura di presunte responsabilità ma ha anche una valenza di carattere poUtico». Ma allora, è stato chiesto a Fini arrivato in Sardegna per alcuni comizi elettorali, il nodo giustizia è più intricato? «Tutti sanno - è la rispo¬ sta - che si dibatte, non da oggi, sulla necessità, specie con riferimento alle garanzie che il cittadino deve avere nei confronti dell'ordinamento giudiziario, e sulla opportunità di inserire nella seconda parte della costituzione dei principi non soltanto affermazioni di carattere generale». E sempre per Alleanza nazionale, Maurizio Gasparri ironizza sulle nuove vicende giudiziarie di Berlusconi: «Beh, è come le previsioni del tempo. Non si vota forse il 24 maggio?». Insomma, per un verso o per un altro, il Polo è convinto che ci sia una strumentalizzazione politica. Ma dalla maggioranza partono dichiarazioni a raffica contro le valutazioni di Berlusconi sul rischio di rottura del dialogo per le riforme relative alla giustizia. Fabio Mussi, capogruppo della sinistra democratica alla Camera, ritiene che Berlusconi sbaglia seriamente perché «lui pensa che la sinistra potrebbe dare un ordine per bloccare i processi: non c'è nessuna possibilità di farlo». Per i verdi, Mauro Paissan taglia corto: «No, non accetto questi giudizi». E aggiunge che il leader del Polo «deve mantenere la calma e forse maggiore lucidità» che «potrebbe giovargli», mentre «è inaccettabile la richiesta di ispezione al pool proveniente da un partito». Per Rifondazione comunista Ersilia Salvato usa parole simili: «Subordinare il processo delle riforme a interesse di parte mi sembra un ricatto inaccettabile». E Marcello Maddalena, procuratore aggiunto di Torino, replica in modo drastico: «E' assolutamente singolare che se una persona che svolge un'attività poetica, sia pure il leader dell'opposizione o il presidente del governo, viene sottoposto a un procedimento penale subito debbano saltare, o vi siano le prospettive di far saltare, i provvedimenti legislativi», [r. r.] Folena (pds): «E' irresponsabile far saltare il dialogo per ragioni personali». Paissan: inaccettabile chiedere l'ispezione a Milano Il presidente i Alleanza nazionale Gianfranco Fini

Luoghi citati: Milano, Roma, Sardegna, Torino