Barberi: me ne vado se si torna al passato
Barberi: me ne vado se si torna al passato IL NUMERO UNO DELLA PROTEZIONE CIVILE Barberi: me ne vado se si torna al passato LLUCCA A protezione civile non tornerà ad occuparsi solo di soccorso, ma continuerà ad impegnarsi nella prevenzione. In caso contrario il sottosegretario Franco Barberi è disposto anche a lasciare: «Indietro non si torna». «Se qualcuno vuole ridurre la protezione civile a ciò che era una volta, e cioè ad ima struttura che deve occuparsi solo del soccorso, magari gestita da un ministero burocratizzato per cui non si occupa bene nemmeno del soccorso, e senza avere voce in capitolo sulla previsione e sulla prevenzione, non credo che sarà questa la strada. Se dovesse esserlo si dovranno anche trovare un altro sottosegretario alla protezione civile», ha detto Barberi ieri a Seravezza dove si è recato per concordare uno dei piani di ricostruzione in seguito all'alluvione della Versilia del 1996. Ma le polemiche di questi giorni sul disastro della Campania hanno avuto un'eco anche tra le montagne versiliesi colpite da frane e inondazioni due anni fa. E Barberi ha colto questa occasione per spezzare una lancia a favore della prevenzione, un asse, ha spiegato, sul quale la spesa è stata indirizzata negli ultimi anni, evitando così di «riconsegnare, dopo l'emergenza, il territorio nelle stesse condizioni oppure peggio di prima». Barberi ha ricordato che in 3 anni il 60% dei 2 mila miliardi mossi dalla protezione civile è stato speso in prevenzione. «Abbiamo iniziato con le alluvioni della Versilia e con la ridefinizione degli interventi in Piemonte. Ma non possiamo aspettare le calamità per intervenire. Qualcuno - ha aggiunto Barberi - contesta che la pro¬ tezione civile si occupi di prevenzione. Io me ne infischio. Mi interessa che le cose si facciano e che per questi interventi non si aspettino i morti e le calamità. Occorre farli prima, questa è la grande svolta, ma ancora non ci siamo», ha continuato Barberi sottolineando l'efficacia del cosiddetto modello Versilia cioè quello attuato in seguito all'alluvione toscana: massimo decentramento delle decisioni e coordinamento tra tutti i soggetti interessati alla tutela del territorio. Ma il sottosegretario, che tuttavia ha detto di aver «finalmente visto determinazione ad affrontare il problema nel Consiglio dei ministri», dopo il disastro della Campania ha ancora altri suggerimenti da dare. «Da due anni dico al ìriinistero dei Lavori pubblici che la ripartizione dei fondi per la tutela del suolo non può essere fatta solo in base alla superficie e agli abitanti delle Regioni». «Quando un piano di bacino c'è, le risorse devono essere assegnate», mentre, «si ripartiscono i fondi, pochi, senza verificare se i piani ci sono o meno. Che tipo di logica e di razionalità c'è in questo?». Barberi ha poi riproposto di rendere vincolante per tutte le Regioni la perimetrazione delle aree a rischio che devono essere interdette da costruzioni. In caso contrario, ha spiegato, ne risponderanno gli amministratori e i proprietari degli immobili resteranno fuori da ogni risarcimento. «Non ne posso più - ha detto il sottosegretario - di dover gestire un'emergenza dopo l'altra, senza che si cominci una vera politica di attenzione e prevenzione sull'intero territorio nazionale». [r. cri.] «Se qualcuno vuole ridurre il servi2io a una struttura che si occupa solo di soccorsi, rinuncio» Il sottosegretario alla Protezione civile, Franco Barberi
Persone citate: Barberi, Franco Barberi
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