Contro il fango omicida qualche gesto esemplare

Contro il fango omicida qualche gesto esemplare PANIAL PANE Contro il fango omicida qualche gesto esemplare UTTO sommato, lo sciacallaggio politico sul disastro campano è stato abbastanza contenuto. Per fortuna - pensate a cosa dobbiamo attaccarci - il presidente della Regione appartiene al Polo mentre al governo dell'Ulivo, come ministro dell'Ambiente, siede addirittura un Verde. Vuol dire che, se non risulteranno specifiche e macroscopiche inadempienze, ce ne per tutti, nessuno può tirarsi decentemente indietro. Anche perché c'era da aspettarselo, è inutile sottilizzare ipocritamente sul fatto che poteva accadere, anziché a Sarno, un poco più in là. Purtroppo l'imprevedibilità che scatena periodicamente cataclismi è prevedibilissima. Dal tempo del primo dopoguerra è diventata familiare, grazie ai classici del meridionalismo, l'idea del Sud come «sfasciume geologico». E da almeno mezzo secolo sentiamo deprecare lo sfruttamento inconsulto del suolo, l'abusivismo edilizio perpetrato in tutta Italia, e in particolare ;3Hel TvTèndfon'S^on la partecipazione attiva di mafia e camorra. Una catena di illegalità alle quali'dàhnò'fnano i ricorrenti condoni legislativi. Chi ha avuto la ventura di addentrarsi nell'hinterland napoletano ne ha tratto una impressione incancellabile, non di formicaio - che farebbe torto alle operose, ordinate formiche - ma di metastasi terrificante. Il danno accumulato nel tempo non è certo imputabile agli ultimi arrivati. La cura, come ha ricordato il presidente del Consiglio, dovrà essere, finalmente, proporzionata alla durata e all'estensione della malattia. Ma quello che abbiamo il diritto di aspettarci, fin da ora, è un segno radicale di cambiamento, accompagnato da qualche gesto esemplare. Senza pretendere a paragoni improponibili, che reI cherebbero offesa al lutto di I chi ha perduto le persone care e ha visto sbriciolarsi ogni avere, ogni speranza di costruirsi una vita dignitosa, vengono in mente altri casi di forte valore simbolico. Penso al famoso albergo-monstre sulla Costiera Amalfitana, alle case fuorilegge nella agrigentina Valle dei Templi che definitive sentenze - dopo un iter computabile in generazioni - hanno stabilito debbano essere abbattute. Sono ancora là. Se non si rimedia a uno scempio circoscritto e provocato su nobili siti che stanno sotto gli occhi del mondo, come volete che si sappia provvedere a cittadine e paesi anonimi dove la gente consuma, tra gli infiniti ricatti della povertà e della miseria, un destino di separatezza? Kcèndosedtir#ia:jpfoipri{Pvoce soltanto s'otto il maglio di una immane sventura? h C'è anzi il: rischio chesicrei un circolo perverso, che si continui a pompare soldi e speranze per consolidare il darìrio. Che la fretta inevitabile nell'erigere case, «restaurare» fiumi e montagne renda meno oculati di quanto già non siano oggi forniture e appalti. La malavita risarcita per i guasti che in buona misura ha contribuito a provocare. E siamo qui a scongiurare, insieme allo sbrogliarsi di pratiche e competenze, di timbri e cavilli, di soldi spesi e non spesi, qualche botto liberatore, l'impiego di una sacrosanta dinamite. Non dobbiamo rassegnarci che siano i terremoti, i nubifragi, le maree di fango a «ripulire» il terreno. A fare le vendette, non della natura impassibile, ma della razionalità offesa. Lorenzo Mondo do |

Persone citate: Lorenzo Mondo

Luoghi citati: Italia, Sarno