Merloni: sogno intese tra Monaco e Caserta di Ugo Bertone

Merloni: sogno intese tra Monaco e Caserta INTERVISTA L'EUROPA VA A SUD Merloni: sogno intese tra Monaco e Caserta SMILANO A qual è il mio sogno?». Dica dottor Merloni. «Tanti contratti d'area. Sì, lo so, c'è stato quello fra Treviso e Manfredonia. Ma io sogno un'intesa tra Monaco di Baviera e Caserta. Chiedo troppo? Ma siamo in Europa. O no?». Vittorio Merloni, leader della Ariston, ovvero uno dei dieci big dell'elettromestico con un ruolo da recitare sul mercato globale; ex presidente della Confindustria, datore di lavoro privato numero uno a Caserta, è il primo ad accettare una sfida «intellettuale»: perché, dopo l'Europa delle monete, non si comincia a ragionare in materia di economia reale? E' così? «Certamente. E dirò di più: cerchiamo di pensare in termini di Euro più Internet. No, non mi prenda per pazzo. Vede, l'Euro apre prospettive nuove, politiche ed economiche. Internet, invece, serve ad accorciare spazio e tempo. Il risultato è una combinazione nuova...». Con quali risultati? «Finalmente si può affrontare con una certa logica la carenza più grave del Mezzogiorno: l'assenza di imprenditoriahtà. E' un limite che arriva da lontano, dalla prevalenza del latifondo che ha azze- rato le potenzialità della borghesia mercantile o della mezzadria. Ed è una lacuna che non si può colmare, insegna la storia, con l'immissione di capitali o di assistenzialismo». E adesso che cambia? «Cambia, perché tecnologie e realtà economica ci consentono di esportare capacità imprenditoriali, qualità umane nel Mezzogiorno. Internet è una grande risorsa, permetterà ai meridionali, che sono molto svegli, di dialogare direttamente con il mercato». Che c'entra l'Euro? «L'Euro allarga i confini del mercato, favorisce i consumatori e mette alla frusta gli Stati, che devono garantire, a prezzi decrescenti, miglior qualità. E' interesse delie imprese avvicinarsi al mercato di consumo e sfruttare le occasioni di crescita. Da quel punto di vista l'Italia meridionale è in una condizione ideale». Davvero? «Rappresenta il 40% del mercato italiano, almeno in potenza. L'importante è che questi consumatori dispongano di un reddito sufficiente. E' un mercato di lavoratori, e io ne so qualcosa: lo sa che a Caserta su 1520 dipendenti ho 400 diplomati o laureati? E la maggioranza di questa gente fa l'operaio o poco più. Noi siamo gli unici, nell'area dell'Euro, a poter offrire un popolo di produttori. I tedeschi investono fuori perché da loro nessuno vuol fare più l'operaio...». Poi ci sono gli handicap: la criminalità, ad esempio... «Certo. E qui interviene l'attore principale: il governo. No, non chiedo aiuti. Ma come fa Prodi a chiedere 25 contratti d'area nel Sud? Sono d'accordo con lui, quella è la via maestra per esportare l'esperienza e il Dna dell'imprenditore nel Sud. Ma come si fa a pensare che l'Italia del Nord possa andare tanto lontano? I contratti fatti finora sono tre, magari arriveremo a dieci, come prevede Confindustria». E poi? «Occorre che tutti assieme, governo in testa, cerchiamo di convincere l'associazione di Monaco di Baviera, del Baden Wùrttemberg o dell'Ile de France a scommettere sul Sud». E come si fa? «Con i fatti. La Thatcher diceva: mi accusate di essere nemica dell'Europa. Ebbene, io sono quella che ha reso possibile l'Eurotunnel. Chissà, questo governo di europeisti potrebbe realizzare il ponte sullo Stretto. Sarebbe magnifico». Ma basterebbe a spingere un industriale di Monaco nel Sud? «Senta, nell'Euro siamo stati ammessi per convenienza, non per beneficenza. L'Italia fuori dall'Euro faceva paura, per le com¬ plicazioni valutarie e doganali che avrebbe comportato. Una parte dell'Italia non in grado di tenere il passo con l'area dell'Euro è un problema per tutti. Soprattutto per chi ragiona in termini di mercato». Ma basterebbe un ponte? «Ovviamente no. Ci vogliono le infrastrutture e soprattutto, prima di tutto, occorre una politica del lavoro. Più flessibilità, costo del lavoro più basso. E' possibile che io abbia gli stessi costi a Torino e a Caserta?». Con quella logica, però, da Monaco tanto vale andare subito in Turchia. O no? «Guardi, nessuno può offrire oggi le garanzie di stabilità economica e valutaria dell'Italia. Creda a me, agli occhi di un tedesco oggi è meglio il Sud della Turchia. Purché...» Purché? «Ci creda qualcuno, a partire dallo Stato. Ancor oggi chi tenta di mettersi in proprio, come è capitato a miei dipendenti, si trova di fronte a finanziamenti capestro, anche da parte delle società pubbliche, quelle che dovrebbero garantire il decollo del Sud. Se non ci credono loro...». Ugo Bertone «Ora l'Euro offre prospettive nuove. Bisogna esportare l'imprenditorialità nel Mezzogiorno»

Persone citate: Merloni, Prodi, Thatcher, Vittorio Merloni