E Tietmeyer accetta la sfida «La Bce forte come la Buba»

E Tietmeyer accetta la sfida «La Bce forte come la Buba» INTERVISTA IL SIGNORE DEL MARC® E Tietmeyer accetta la sfida «La Bce forte come la Buba» OTTOR Tietmeyer, il compromesso di Bruxelles sulla presidenza della Banca centrale europea ha provocato qualche polemica in Germania. La reazione dei mercati, invece, è stata positiva. Cosa ne pensa? «Il risultato di Bruxelles deve essere valutato come una parte del tutto risponde il presidente della Bundesbank -. Il direttorio proposto per la Bce rafforza la fiducia nella politica monetaria della futura banca centrale». Il compromesso sulla presidenza è una sconfitta per la Bundesbank e gli altri governatori? «Non ha nulla a che vedere con una sconfitta o una vittoria dei banchieri centrali. E' una decisione politica che non sta a me giudicare». Wim Duisenberg dovrebbe lasciare dopo quattro anni, ma il ministro delle Finanze tedesco Waigel ha detto che potrà restara se lo vorrà... «Non sono al corrente di alcun testo che fissi un limite di quattro anni. Duisenberg è nominato per otto anni e ha indicato che non intende restare per tutto il mandato. Questa è una sua decisione». Vi infastidisce il fatto che sia stato nominato Jean-Claude Trichet o che sia stato proposto da Jacques Chirac? «Non è un problema di persone. Trichet è un banchiere centrale molto qualificato. Collaboriamo da molto tempo e siamo buoni amici. La questione non è legata al fatto di volere Trichet o no. Il fatto è che Duisenberg, oltre all'esperienza di banchiere centrale, ha in più quella di presidente dell'Istituto monetario». La Bce è stata costruita sul modello della Bundesbank perché questa ha avuto un grande ruolo nel successo economico tedesco dopo la guerra. Non è che questo modello si posa su delle prerogative esclusive della Germania? «I cinquantanni di successi del marco tedesco non sono certo dovuti solo alla politica della banca centrale. Questa ha senza dubbio avuto una parte importante. Ci sono tre motivi. In primo luogo, la banca centrale ha avuto sin dal primo giorno il chiaro mandato di difendere la stabilità della moneta, ed essa non doveva so- stenere gli altri obiettivi politici se non nella misura in cui si potesse mettere in pericolo la stabilità. In seconda battuta, la legge le ha conferito un'indipendenza di decisione nei confronti del potere politico. La terza condizione del successo è stato il sistema collegiale di decisione all'interno della Bundesbank. I suoi componenti provengono da ambienti politici e professionali differenti, ma una volta nominati per otto anni sono indipendenti. (...) Questa costruzione ha offerto alla Bundesbank la sua autorità agli occhi del pubblico e dei poteri politici e la rende molto meno influenzabile». Come si può trasferire il modello della Bundesbank nella Bce? «Non è possibile trasferire completamente un modello nazionale a livello europeo. Ma la costruzione della Bce s'ispira largamente alla Bundesbank. Il suo mandato non consente equivoci, è la stabilità dei prezzi. I membri del consiglio sono indipendenti. Una delle questioni principali è di sapere se i membri del consiglio si considereranno rappresentanti del loro Paese d'origine o responsabili per l'Europa». Come si fa a far accettare a tutti i Paesi delle decisioni sui tassi che non corrispondono alla loro congiuntura? «E' il problema degli Stati Uniti. In futuro non ci sarà che un solo tasso di interesse. E' per questo che occorre una moneta sovrannazionale e una banca centralo non politicizzata. Altrimenti si rischierebbe di avere dei conflitti politici fra nazioni». Non sembra di ritrovare a livello europeo questo consenso di cui parlate. «Negli ultimi anni il consenso si è rafforzato. Ora è importante che tutto questo non sia danneggiato da chi dice "Abbiamo l'Euro, possiamo prendere una strada diversa". Bisogna vigilare perché si abbia una disciplina di bilancio sufficiente a rispettare i requisiti del Trattato. E' la grande responsabilità dei Paesi più importanti». Secondo lei bisognerebbe pubblicare i resoconti delle riunioni della Bce? «La pubblicazione dei resoconti non permetterebbe di avere un dibattito aperto. Alla Bundesbank è successo che si parlasse di questioni in partenza minoritarie che nel corso della riunione sono diventate maggioritarie, perché la minoranza aveva argomenti migliori. Se pubblichiamo i resoconti, diventa più difficile cambiare opinione per questioni di prestigio personale». Quale sarà il ruolo dell'Euro nei confronti del dollaro? «Se l'Euro diventerà una moneta credibile, l'Europa disporrà di una moneta di riserva più importante di quanto non sia il marco oggi. L'Euro svolgerà un ruolo più rilevante come moneta di scambio e porà diventare un concorrente per il dollaro. Essere moneta di riserva può tuttavia comportare anche degli svantaggi. La moneta può essere messa in difficoltà dai mercati. Noi non abbiamo fatto del marco una moneta di riserva, sono i mercati che non l'hanno voluto». Eric Le Boucher e Amatici Leparmentier copyright Le Monde e, per l'Italia, La Stampa II presidents della Bundesbank, Hans Tietmeyer

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