Il nuovo miracolo della Terra del futuro

Il nuovo miracolo della Terra del futuro Il nuovo miracolo della Terra del futuro La Silicon Valley crea ogni giorno 62 miliardari SAN JOSE' (California) DAL NOSTRO INVIATO Tutto cominciò esattamente sessantanni fa. Il campionato universitario di football stava finendo. Per tutta la sua durata due studenti di Stanford, a nome William Hewlett e David Packard, avevano scaldato la panchina. Se non altro, erano diventati amici. Avevano diviso qualche sogno e un progetto di elettronica, a cui avevano lavorato in un garage di Palo Alto. L'allenatore non ebbe fiducia in loro. Il professore, sì. Quando mostrarono cosa sapevano fare in campo, finirono ai bordi. Quando fecero vedere cosa avevano combinato in garage, Fred Terman, docente di ingegneria elettronica, mise mano al portafogli e firmò un assegno da 538 dollari perché potessero produrre quell'aggeggio su scala industriale. Era l'embrione di un miracolo economico chiamato Silicon Valley. Gli ingredienti della ricetta c'erano già tutti: ragazzi in tenuta sportiva che hanno un'idea innovativa; qualcuno più grande di loro che sa valutarla, ci crede e gliela finanzia; il tutto concentrato in un tempo minimo: cervello fresco, voglia di rischiare, decisione immediata, applicazione perpetua. Sessant'anni più tardi quei 538 dollari sono diventati miliardi che lastricano la «Highway 101» e continuano a riprodursi in modo esponenziale. A metà degli Anni Ottanta le fortune della zona sembravano in declino; alla fine del millennio, l'esplosione appare incontenibile: qui nascono undici nuove aziende alla settimana, ogni giorno 62 persone (incluse alcune centraliniste) diventano miliardarie e gli stipendi aumentano cinque volte più che nel resto d'America. Nella classifica delle città più ricche degli Stati Uniti la Silicon Valley ne piazza 4 tra le prime 10. In quella delle principali società di elettronica e software 20 tra le prime 100. E continua a inventare e arricchirsi. La scorsa settimana c'è venuto in visita il presidente Clinton. Perché è qui che bisogna venire per capire verso cosa sta correndo l'America. Perché in questa culla dell'«ultra-liberismo cibernetico», si possono veder crescere le sue virtù e i suoi difetti. Nella Silicon Valley abita oggi quello che resta del «sogno americano» soltanto qui le idee trovano orecchie, il coraggio compagni di cordata, la meritocrazia esi ste e remunera secondo una classifica precisa e non trucca ta, il lavoro è un gioco con un risultato finale e un fallimento non è un foglio di via, ma un biglietto di ritorno per riprovarci Ma qui abita anche l'altra faccia dell'America: l'egoismo è un valore, la cultura non contem pia la storia e rende omaggio solo al futuro, la patria tende al particolarismo assoluto e finisce per chiamarsi Intel America Ti ri- e non America, le leggi del governo centrale e il governo stesso sono considerati un intralcio superfluo, la vita tende a chiudersi nei cancelli dell'azienda e dalla grande abbuffata restano pur sempre escluse alcune significative minoranze: donne, neri e ispanici. LA FACCIA «ANGELICA» Nell'ultima e più avanzata delle nuove frontiere, il bello è che se tu sei un giovane mister Nessuno, ma hai un'idea, puoi tranquillamente alzare il telefono e comporre 415-8541879 o mandare una e-mail Laudermi(atsign)net.com. sponde (e ti sta a sentire), qualcuno della «banda degli angeli». Se l'idea piace, ti invita a cena: il secondo mercoledì di ogni mese, al ristorante Chantilly, a Palo Alto. Non è gradito l'abito scuro. E' apprezzato, invece, chi, con il patrocinio di tre sponsor, sa spiegare in poco tempo al centinaio di «angeli» presenti perché vale la pena che ciascuno investa qualche centinaio di migliaia di dollari nel suo progetto. Da una parte i «nipoti» di Hewlett e Packard, dall'altra quelli del professor Terman. Il vecchio schema di gioco che si ripete e, quasi sempre, va in meta. La «banda degli angeli» fu fondata quattro anni fa da Hans Severiens, un manager del settore informatico vicino alla pensione e con il bottino della liquidazione in tasca. Da allora lui e i suoi commensali del mercoledì hanno finanziato più di 50 società nascenti all'anno, investendo oltre venti miliardi di dollari. Se la società decolla, la loro partecipazione va alle stelle. Se precipita, ci ri- mettono solo la puntata. E' una forma di azzardo dove il banco perde. Ma quello che li affascina è la creazione, lo stato nascente, l'innamoramento degli inizi. Lo racconta uno di loro, John Grillos, al bar del Country Club di Atherton (quarta città più ricca d'America, 7500 abitanti, costo medio di una casa: un milione e 150 mila dollari). Dice: «Noi abbiamo attraversato il campo minato e sappiamo dove sono le mine. Questi ragazzi inventano ogni giorno l'atomica e noi spieghiamo i dettagli per fabbricarla. Tutto lì. Il fascino è la creazione e qui si ripete all'infinito. In quale altro posto un'impresa nasce in un pomeriggio?». Gli «angeli» mettono le ali ai ragazzi venuti dai garage con un'idea, poi li tengono in rotta. Quelli hanno il carburante dell'energia, questi i consigli dell'esperienza, diramati via e-mail. E' un tavolo al quale i giocatori si arricchiscono in fretta. Quasi mai perdono la testa. Quando i fondatori di Excite ebbero i finanziamenti, festeg¬ giarono con un gelato da Denny's. «Se dovessimo celebrare tutti i successi - ricorda uno di loro, Joe Kraus - saremmo sempre a brindare e mai a lavorare». Aleks Totic, uno dei ragazzi che hanno creato la miniera d'oro Netscape, divide ancora la casa con un amico e viaggia su una Integra del '90. In questo è un'eccezione, perché sull'auto (preferibilmente Ferrari) si lasciano andare tutti quanti. Sull'aereo in cortile (un Marchetti made in Italy), per ora solo Larry Ellison della Oracle. E' che, tolto il lavoro, resta tempo solo per dormire e sognare altre idee e altri soldi. Quando si sono accorti che quasi tutti i manager avevano dentature in avaria perché non avevano tempo di farsi visitare, hanno «noleggiato» dentisti che vanno nelle aziende due volte a settimana a controllare i molari dei dipendenti. Quando hanno visto crescere le pance, hanno creato le palestre interne, tutte dotate di Netpulse, il sistema che impazza a San Francisco e permette di correre, pedalare o fare altri esercizi di fronte a uno schermo di computer attivabile col tatto. Sudano e navigano. Pedalano anche nel resto del tempo, alla Excite Inc., dove i dipendenti hanno biciclette rosa per andare più rapidamente da un ufficio all'altro. Quando, ben oltre il tramonto, si ritirano nelle casette sempre più costose e sempre più simili, ai bordi di strade chiamate Component Drive, hanno aggiunto milioni al conto in banca. Il bello è che ci sono riusciti anche solo rispondendo al telefono, come Hather Beach, divenuta ragazza-copertina delle riviste economiche, perché nel '93 andò a lavorare in una ditta di Palo Alto, la Siebel, rinunciando a 7 mila dollari l'anno di stipendio, ma facendosi pagare in azioni. Dopo tre anni, ognuno dei suoi dollari era stato moltiplicato per 40 e ora è anche lei miliardaria. LA FACCIA «DIABOLICA» Ma alle donne non capita spesso di fare fortuna nella Silicon Valley. Solo il 5% delle aziende è guidato da donne e quando un'idea esce da una testa vaporosa, perfino gli «angeli» sono meno sensibili. Un fuoriuscito dalla «banda», Frank Greene, ha fondato una società, New Vista Capital, per finanziare soltanto progetti femminili. Una goccia nel mare, per ora. Ancora peggio va a neri e ispanici. I primi sono rappresentati per il 4% nei management aziendali, i secondi per il 7%. Sono l'etnia che più va diffondendosi nella zona, ma si fermano sulla soglia della miniera d'oro. I «ragazzi con i jeans e la Ferrari» te lo dicono chiaramente: «Hanno un'altra mentalità, troppo lenti, noi dobbiamo riprogrammare il mondo in un attimo». Il mondo che hanno riprogrammato è un luogo a portata di clic, che non è California e non è America. Soprattutto è lontano da Washington «vampira» che succhia soldi in cambio di nulla e li abbandonò quando il Giappone dichiarò loro guerra CI sono risollevati da soli e ora non hanno patria fuori dalla loro azienda. Clinton è il primo presidente ad averli considera ti, ma non ancora appoggiati. Gli osservatori venuti dall'altra costa se ne vanno scuotendo la testa e scrivendo, come ha fatto Thomas Friedman: «Questi ra gazzi hanno perso il contesto, non conoscono la geografia, la geopolitica, non si interessano dell'attualità e non ammettono la storia, solo il futuro». La replica di Dianne Me Kenna e Martin Jacobson, due di loro, è questa: «Primo: noi sappiamo dove va il mondo, perché ce lo sospingiamo. Secondo: certo che pensiamo solo al futuro. Quello che produciamo ha un ciclo vitale che non arriva mai oltre i tre anni, se non guardiamo oltre siamo morti, finiti». LA FACCIA DEL FUTURO Fra tre anni, nel nuovo millennio, saranno invece ancora lì. E saranno di più. Poiché qui è il tavolo, qui vengono i giocatori. Knight Ridder, re dell'editoria informatica, ha spostato il quartier generale da Miami à San José e, benché il principio di Internet sia l'accessibilità da ogni parte del mondo, chiunque voglia fare affari via Internet vuole (e deve) vivere qui. Per giocare a golf, prendere l'aperi tivo, lavorare, spalla a spalla con chi ogni giorno sposta la frontiera del futuro digitale, ogni giorno esce di casa pensan do che: «Rischiare è la regola, sbagliare non significa aver fallito, ma non averci provato» Non c'è abbastanza spazio? Costruiranno case più alte delle attuali a due piani. Com'era Los Angeles prima di Hollywood? Detroit prima delle automobili? Com'era il mondo prima che due ragazzi si alzassero dalla panchina, stanchi di aspettare il loro turno e andassero dal professore a dire: ((Avremmo un'idea». Ed esisterà mai una Valle dell'Eden in cui un ange lo, in cambio dell'aiuto per volare, non ti chieda di vendere 1'amina al diavolo? Gabriele Romagnoli Non importa se si è sconosciuti: la «banda degli angeli» finanzia chiunque abbia un progetto promettente C'è un rovescio della medaglia: l'egoismo è un valore, il governo un nemico, donne e neri sono ai margini Qui i giovani trovano ascolto alle loro idee il lavoro è un gioco e la meritocrazia esiste davvero Nella patria dell'elettronica e del software abita quel che resta del «sogno americano» I NUMERI DI SILICON VALLEY • Numero di miliardari inteso in lire: oltre 200.000 (erano 45.000 nel '94) • Nuovi miliardari al giorno: 62 • Aumento medio annuo delle retribuzioni: 5,1% Sopra, la statale Highway 101 che attraversa la Silicon Valley Accanto e sotto, fasi della lavorazione in un'azienda della zona, una delle più ricche d'America