Malasanità, truffa senza fine

Malasanità, truffa senza fine Per Longostrevi la Finanza scopre una frode di 34 miliardi Malasanità, truffa senza fine Milano, indagati altri cinquanta medici MILANO. C'è una nuova accusa per Giuseppe Poggi Longostrevi, il medico-imprenditore sanitario considerato il cervello della truffa attuata ai danni del Servizio sanitario nazionale attraverso le false prescrizioni: ora il medico è accusato anche di false fatturazioni per essersi servito di documenti inventati per abbattere l'imponibile. La frode, scoperta dalla Guardia di Finanza, è di 34 miliardi. Ma l'inchiesta sulla truffa alla sanità ha scoperto un altro filone: i pm Sandro Raimondi e Francesco Prete hanno deciso di iscrivere nel registro degli inquisiti altri 50 medici che, secondo gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, avrebbero eseguito false prescrizioni. Nel rapporto inoltrato alla magistratura vengono indicate numerose frodi commesse ai danni del Servizio sanitario nazionale che finora non erano state localizzate e attribuite ai singoli sanitari. Per l'imputazione di false fatturazioni a suo carico, Poggi Longostrevi è stato iscritto nuovamente nel registro degli indagati assieme ad altre nove persone, che dovranno anche rispondere di concorso nel reato e in reati societari, come ad esempio il falso in bilancio. Della nuova contestazione a Poggi Longostrevi si interesserà l'aw. Guglielmo Gulotta, che da pochi giorni ha accettato di difendere il medico-imprenditore, passato in precedenza attraverso diversi altri legali. «Non ho ancora esaminato questa ulteriore contestazione - ha detto Gulotta - perché sto ancora cercando di assimilare le precedenti imputazioni». Attualmente Poggi Longostrevi, dopo nove mesi di detenzione (parte in carcere e parte nella sua abitazione) è libero, anche se con divieto di espatrio. Con lui nella prima parte dell'inchiesta sono coinvolti anche la moglie Rosalia Zan¬ ca e il fratello di quest'ultima Alberto; entrambi ora sono in libertà. Complessivamente a questo punto gli indagati in questa vicenda sono oltre 400. Sempre da Milano sono partiti per Vigevano una serie di documenti dai quali emergono fatti di bancarotta relativi alla conduzione della casa di cura Beato Matteo di Vigevano. La clinica, appartenente al gruppo sanitario di Poggi Longostrevi, era stata dichiarata fallita nella scorsa estate. A procedere per i risvolti penali della bancarotta sarà il procuratore di Vigevano, Carmen Manfredda. Nei prossimi giorni il Tribunale della Libertà prenderà in esame i ricorsi di un centinaio dei 132 medici sospesi per due mesi dall'attività professionale, con prowedimento del giudice delle indagini preliminari Enrico Tranfa. In relazione alle false fatturazioni, oltre a Poggi Longostrevi, sono indagati la moglie del medico Rosalia Zanca, il cognato Alberto Zanca, la segretaria Santa Scoccimarro, e poi un gruppo di amministratori delle società di Poggi: Giorgio Gozzi, Gianfranco Di Napoli, Giuseppe Pietro Minore, Pietro Gallo e due lussemburghesi domiciliati a Milano, Charles Kaufliold e Yves Wagner. I reati vanno dall'emissione e utilizzo di documenti contraffatti all'infedeltà nella dichiarazione dei redditi, dalla stampa di moduli fiscali senza autorizzazione al falso in bilancio, dall'appropriazione indebita alla falsità in scrittura privata. Per alcuni c'è anche la bancarotta. Ai nuovi indagati si è arrivati attraverso l'esame di documenti sequestrati in perquisizioni e il controllo incrociato presso fornitori delle società del gruppo facente capo a Poggi, [Ansa]

Luoghi citati: Milano, Vigevano