Isolato e sorvegliato a vista di A. Con.
Isolato e sorvegliato a vista Isolato e sorvegliato a vista In cella a Marassi, niente radio e tv GENOVA DAL NOSTRO INVIATO E' in una cella di isolamento, al secondo piano del vecchio carcere di Marassi. Quattro metri per quattro, una finestra sola, niente radio e niente televisione. A Donato Bilancia è consentito solo di leggere, anche i quotidiani, ma il serial killer trascorre il suo tempo sdraiato sul letto, lo sguardo fisso al soffitto. Ha comunque consumato regolarmente i pasti, scambiando qualche parola con i secondini. «Un detenuto come tutti gli altri», spiegano. Anche se poi ammettono «qualche precauzione in più». Legata soprattutto alla possibilità, remota ma da non escludere a priori, che il Bilancia possa cercare di togliersi la vita, anche se nulla pare tradire al momento questa intenzione. Sinora il biscazziere si è infatti mostrato sempre piuttosto padrone di sé. La finestra della cella di isolamento, quaranta centimetri per quaranta, si affaccia sul torrente Bistagno, proprio in direzione della casa dove Bilancia abitava sino a tre giorni fa. Probabilmente ne può intravedere persino il tetto. Lì c'è il suo mondo, fatto anche di mille amicizie. Bilancia non era infatti un uomo solo. Conta decine di amici, amicizie da bar soprattutto ma sempre improntate ad una certa simpatia. Alla Foce, il suo volto era conosciuto in almeno mezza dozzina di locali. Ricordano, gli amici, soprattutto l'abilità a presentarsi sempre con un nome diverso: «Quasi mai Donato, spesso Walter, in passato frequentemente anche come Giorgio». Nome che aveva una spiegazione precisa nell'incredibile somiglianza con l'attore-cantante Giorgio Gaber: «Una decina d'anni fa la somiglianza era davvero ùnpressionante: ne approfittava, e si divertiva. Più di una volta era uscito con qualche ragazza spacciandosi per lui. Però l'avevano sempre sma¬ scherato per via dell'accento genovese, spiccatissimo nonostante le sue origini meridionali». Fra gli amici c'è grande perplessità e molto pudore. Nessuno vuole commentare le accuse: «Dicono che è stato lui? A noi pare incredibile, ma come escluderlo? Una persona non la si conosce mai sino in fondo. Però adesso non vorremmo che facessero di lui un mostro, che gli attribuissero decine di omicidi». Preoccupazione che appare condivisa anche dal procuratore di Sanremo, Mariano Gagbano: «Dobbiamo tenere ogni episodio distinto dagli altri, almeno inizialmente. Gli accostamenti vanno fatti sulla base di riscontri oggettivi, non di sensazioni». Nulla è invece emerso sull'ipotètica presenza di un complice, di qualcuno che abbia affiancato il serial killer almeno in occasione delle rapine alle coppie di Genova: «E' una cosa che non possiamo dire. Sino a questo momento non ci sono indicazioni di questo tipo». [a. con.]
Persone citate: Bilancia, Donato Bilancia, Giorgio Gaber, Isolato, Mariano Gagbano
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