Impiccato mentre gioca nel cassonetto di R. B.
Impiccato mentre gioca nel cassonetto Un bambino a Lecce Impiccato mentre gioca nel cassonetto LECCE. Una sedia di plastica, un enorme e misterioso cassonetto dei rifiuti. Gli sembrava un gioco bellissimo: arrivare fino in cima, infilare la testa in una delle fessure, guardare dentro. Che cosa c'era mai, nel cassonetto? Nicola Galati aveva 10 anni, li aveva compiuti il 5 aprile. E' morto impiccato dopo che la sedia si era piegata sotto i suoi piedi. Con la testa incastrata nella feritoia, ha urlato, chiesto aiuto. Una terrificante agonia. Nessuno lo ha sentito. E' accaduto a Nociglia, il paesino in cui tre anni fa - era il 10 luglio - un altro bambino, Luca Greco, cadde in un pozzo nel giorno del suo tredicesimo compleanno. Morì anche lui. Luca e Nicola abitavano a pochi metri di distanza, nella stessa via del paese. Entrambi se ne sono andati tragicamente. Erano le 19 di giovedì. Dopo la scuola - frequentava la quarta elementare - e il pomeriggio trascorso nel centro sociale di Nociglia, Nicola Galati era tornato a casa intorno alle 18. Poi era uscito per giocare con un suo amico. La mamma lo seguiva dalla finestra. Non c'era nessun pericolo, pensava. Ma Nicola era incuriosito da quell'enorme cassonetto, destinato alla raccolta del vetro. Quando è rimasto da solo, lo guardava con interesse. Un enorme cubo, in cima due fessure rettangolari per buttarci le bottiglie. Così ha deciso che valeva la pena di salirci. Ha raccolto una sedia di plastica ormai barcollante che qualcuno aveva gettato in strada, l'ha avvicinata al cassonetto e ci è salito, mettendosi in punta di piedi per poter arrivare ancora più in alto, fino ad infilare la testa e guardare. A questo punto la sedia ha ceduto, piegandosi, e Nicola è rimasto con la testa incastrata e il corpo ciondolante. Non c'era nessuno nelle vicinanze, nessuno che potesse ascoltare i suoi lamenti. Ma quando qualcuno, affacciandosi alla finestra, ha visto la scena, il piccolo Nicola era probabilmente già morto. In molti si sono precipitati in strada, e c'erano anche due donne. Una era la mamma di Nicola, Rosalba. Non sapeva chi fosse, quel bimbo. Lo ha riconosciuto dalle scarpe, [r. b.]
Persone citate: Luca Greco, Nicola Galati
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