I morti sono centouno

I morti sono centouno I morti sono centouno A Quindici c'è chi specula sul dramma NAPOLI. Continua a salire il bilancio della sciagura che si è abbattuta sulla Campania. Il numero dei morti è aumentato nelle ultime ore a 101, ma si riaccendono anche le speranze dopo il ritrovamento di Roberto RobusteUi, 22 anni, rimasto tre giorni sepolto dalla colata di fango. A Sarno, l'epicentro della sciagura, il salvataggio del giovane è arrivato dopo una giornata convulsa, segnata dal «giallo» delle cifre sui dispersi e dal tentativo di mettere ordine nella macchina dei soccorsi. La giornata si è aperta con una girandola di dati sulle persone che ancora mancano all'appello. Alle notizie circolate giovedì sera, secondo le quali in quell'elenco c'erano finanche 300 abitanti di Sarno, la Protezione civile ha opposto subito un numero di gran lunga inferiore (125), aumentato però improvvisamente ieri mattina a 208. Correzione del sindaco («sono 204») e nuovo dato ufficiale, con un brusco calo a 107. Poi, la decisione di sospendere la diffusione delle cifre sui dispersi. Che cosa è accaduto? A spiegare i motivi della confusione che si è creata e che ha generato ulteriore allarme, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Andrea Todisco. Sotto accusa, una lista con 367 nomi spedita dal Comune alla prefettura di Salerno: una lista inattendibile visto che molte persone venivano conteggiate più volte perché i familiari diversi ne avevano segnalato l'assenza, magari a municipio, volontari, forze dell'ordine. A confermare in parte questa spiegazione, il continuo arrivo a Sarno di presunti dispersi. Hanno spiegato di essersi salvati da soli e di aver trovato una sistemazione altrove. Come le 12 persone, per un totale di quattro famiglie, che abitavano tutte alle pendici della frazione Episcopio. Dopo il disastro, avevano raggiunto - senza informare nessuno - San Valentino Torio, un altro paese del Salernitano, dove sono ospiti di parenti ed amici. I loro nomi erano così finiti nell'elenco di quanti per ora mancano all'appello. Ma, stando ai numeri forniti dal sindaco, Gerardo Basile, i dispersi sono comunque moltissimi - tra i 180 e i 190 - e indicano le dimensioni del disastro, nonostante le speranze alimentate dal ritrovamento di Roberto. Sull'altro fronte della colata di fango, a Quindici, ieri sono arrivati gli americani: una spedizione di dipendenti della Marina militare statunitense ha raggiunto il paese. Funzionari e uomini della US Navy per un'iniziativa del console a Napoli che ha preceduto l'offerta di aiuto del presidente Clinton a Romano Prodi - hanno portato autocarri, un camion frigorifero, una pala, 8 grandi tende per alloggiare i volontari. Ma a Quindici, insieme con gli americani, sono arrivati anche gli speculatori che, come avvoltoi, incombono sul fango pietrificato dal sole. Per ora sono voci che circolano insistenti, caute considerazioni di chi preferisce non fare nomi. In qjesto paese, per anni feudo della camorra, sarebbe in azione qualche ditta privata che scava soltanto puntando ai contratti «retroattivi», soldi futuri da arraffare adesso. Si parla ancora di ladri in cerca di bottino e la popolazione denuncia aumenti indiscriminati dei prezzi di beni di prima necessità nei negozi dei paesi vicini, a cominciare da Lauro. La Guardia di Finanza invita a denunciare gli abusi e ha dato il via ai controlli, mentre il responsabile della Protezione Civile, Salvatore Palma, cerca di tranquillizzare gli animi. Non ci sono imprese al lavoro di propria iniziativa - dice - visto che si è ricorsi ai privati con accordi regolari soltanto perché i mezzi dello Stato si sono rivelati insufficienti. E contro gli sciacalli, assicura, sono state organizzate le ronde. Tra i soccorritori, però, qualcuno parla di un clima difficile: «C'è gente che arriva e pretende che si scavi prima sulla sua casa. Con prepotenza, magari mentre accanto c'è gente che piange i morti». Mariella Cirillo

Persone citate: Andrea Todisco, Clinton, Gerardo Basile, Mariella Cirillo, Romano Prodi, Salvatore Palma

Luoghi citati: Campania, Napoli, Salerno, San Valentino Torio, Sarno