UN ESEMPIO DI CATTIVO FEDERALISMO di Gian Enrico Rusconi

UN ESEMPIO DI CATTIVO FEDERALISMO UN ESEMPIO DI CATTIVO FEDERALISMO LA tragedia campana deve avere un contraccolpo istituzionale nel rapporto Centro-Regioni. Questa disgrazia deve diventare un «caso di studio» esemplare di come si devono e non si devono distribuire competenze tecniche e competenze decisionali, ai diversi livelli centrale, regionale, comunale. Detto in positivo, un «caso di studio» di come si costruisce in concreto il federalismo contro ogni retorica, contro ogni dogmatismo. Le dimensioni di quanto è accaduto in Campania smascherano la falsa alternativa del primato delle competenze localiregionali di contro alle responsabilità centrali - e viceversa. Ha poco senso quindi imbarcarsi in polemiche unilaterali, prò o contro un federalismo prefabbricato: tra chi dice che una maggiore autonomia decisionale regionale avrebbe evitato il disastro e chi denuncia la cronica inefficienza delle burocrazie locali, mettendo in guardia dal loro potenziamento federalista. Occorre trasformare questa disgrazia in un'occasione per verificare su un episodio circoscritto e documentabile, ma sufficientemente complesso, come e dove ha fallito la catena decisionale in ognuno dei suoi nodi tecnici, finanziari, politici. In questo contesto si prenderanno, se necessario, misure punitive amministrative e penali. Nell'episodio campano, più che in altri, dietro la tragedia umana e ambientale si nasconde una questione istituzionale di estrema rilevanza oggi perché attiene al rapporto Centro-Regioni. Anche a costo di offendere qualcuno, ripetiamo che in Italia non abbiamo nes suna seria esperienza regionale, di dimensioni e qualità tale da Gian Enrico Rusconi CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Campania, Italia