QUATTRO MOSTRE A RIVARA

QUATTRO MOSTRE A RIVARA QUATTRO MOSTRE A RIVARA Le alchimie di Plinio Martelli e i grandi oli di Cveto Marsic E1 un alchimista Plinto Martelli. Non perché si illuda di trasformare i metalli vili in oro, ma perché rielaborando opere d'arte «povera», come le statuette d'antimonio d'inizio secolo che si trovano sovente dai rigattieri del Balòn, costruisce moderne installazioni concettuali, «sculture» lui le definisce con piemontese «understatement». Ora una trentina di questi lavori sono esposti al Castello di Rivara nell'ambito di una vasta e completa retrospettiva realizzata a cura di Maria Teresa Roberto. La mostra ripercorre tutte le diverse fasi della trentennale attività di questo artista torinese oggi cinquantenne: dal 1968 al 1998. «Dai primi lavori centrati sul tema della luce», all'indagine dedicata alla pratica del tatuaggio (oggi tematica di gran moda tra gli artisti emergenti, ma che affrontata alla metà degli Anni Settanta fa di Martelli un assoluto precursóre), fino alle opere più recenti, sopra citate, che propongono la «ricontestualizzazione di calchi e sculture in accostamenti paradossali o metaforici». Così quelle gozzaniane «buone cose di pessimo gusto» prendono nuova vita, vengono «risemantizzate» (si direbbe in critichese), riconnotate da simbologie nuove, come il «Paesaggio» sospeso all'ingresso, costituito da una sfera di metallo specchiante circondata da una corona di foglioline dorate di stile liberty. Alle spalle dèlia villa neobarocca, nelle sale al piano terra del castelletto medievale, sede del Museo d'arte italiana istituito da Franz Paludetto nel 1985, sono allestite altre due mostre, due personali dedicate a giovani torinesi esordienti: Paolo Pisciteli! e Stefania Ricci, presentati pure loro da Maria Teresa Roberto, artisti molto diversi, anche per la tenica utilizzata. Piscitelli ha realizzato una decina di sculture, ma il termine è impreciso perché la sua è un'unica installazione, costituita da tanti fantocci di pezza con i volti di gesso dipinto e le braccia strette a nodo attorno alla gola in un soffocante autoabbraccio. Stefania Ricci espone 35 fotografie in bianco e nero, a prima vista sovraesposte, troppo chiare; ma da vicino ci si accorge che quel bianco abbagliante è determinato dallo stesso soggetto fotografato, l'artista che si autoritrae con i genitori o la sorella, in primo piano, col volto coperto da un telo bianco, indossando vesti candide. Si formano così immagini surreali, quasi spettrali, si direbbe un omaggio a Magritte. Una quarta personale, allestita nelle scuderie del castello, Bresenta l'artista sloveno Cveto larslc, che da alcuni anni vive e lavora a Lisbona. Marsic propone una selezione di lavori recenti: grandi oh su tela di stesura informale, o meglio espressionismo astratto lirico. Guido Curio Castello di Rlvara Sabato e domenica 14,30-19 Fino al 20 maggio

Persone citate: Franz Paludetto, Magritte, Maria Teresa Roberto, Paolo Pisciteli, Piscitelli, Plinio Martelli, Stefania Ricci

Luoghi citati: Lisbona, Rivara