DESIGN, ETICA DELLA QUALITA'

DESIGN, ETICA DELLA QUALITA' DESIGN, ETICA DELLA QUALITA' Enzo Mari inaugura le conferenze della Fondazione De Fornaris LA Fondazione De Fornaris propone alcuni incontri sul design curati da Riccardo Passoni, conservatore della Galleria d'Arte Moderna. Primo relatore, lunedì 4 maggio alle 21, è Enzo Mari a cui è affidato il compito di spiegare le coordinate del ciclo. Design, spiega Mari, è un parola piena di ridondanza, una valigia in cui ognuno ci mette quello che vuole. Design vuol dire «buon progetto», oppure «buon disegno». E' una parola inglese acquisita nel linguaggio comune sin dagli Anni Cinquanta e venne usata come riferimento alla progettazione industriale le cui matrici ideologiche arrivano dall'Inghilterra, culla dell'Industria. «Già all'apice della rivoluzione industriale alcuni utopisti come Morris immaginano progetti ideali - fa notare Mari -. Nel romanzo «Il luogo che non c'è» si parla di un Paese di persone felici perché ciascuno può costruirsi direttamente le cose di cui ha bisogno. E quindi nessuno è schiavo». Il design, continua l'esperto, esiste laddove c'è l'alta qualità, ma far coincidere produzione e qualità è pressocché impossibile: gli oggetti migliori falliscono. Perché? «Perché - risponde Mari -, progettare vuol dire intervenire per migliorare il mondo. Ce lo dice il padre della cultura occidentale, Platone, i cui "dialoghi", dopo 2500 anni, sono ancora, molto di attualità: «La filosofia si realizza per cambiare il mondo non come pensiero astratto, ma, anzi, in funzione della 'res publica', la cosa pubblica. La dignità del mondo occidentale (quello dei ricchi) è tutta qui. Degli scritti di Platone ci interessano gli aspetti dell'etica e della morale aspetti che spesso vengono ignorati nella progettualità». Ecco come emergono le contraddizioni: «Se il design vuol dire buon progetto è per forza destinato ad un pubblico di qualità, ma il pubblico di qualità non c'è. Inoltre non è possibile produrre og¬ getti assoluti e perfetti. Chi produce si scontra inevitabilmente con la necessità di fare tanti esemplari, a discapito quindi della qualità. Ecco quindi che, contro il buon progetto, emerge l'oscenità del gadget». Conclude Enzo Mari: «Non conosco opere di qualità che non abbiano un forte pulsione etica». Ed è questo uno dei tanti spunti di riflessione che animeranno le prossime puntate sul design. DESIGN TRA PRODUZIONE E COMUNICAZIONE. Galleria d'Arte Moderna, corso G. Ferraris 30, alle ore 21. Inf. tel. 542.491. Le prossime conferenze: Denis Santachiara (11 maggio): «Design, extradesign. La forma della sensorialità nel progetto»); Alberto Meda (18 maggio): «Progetto e tecnologia») e, il 25 maggio: «Il caso Torino: Bertone, Stile, Giugiaro Design, Idea Institute, Pininfarina, Torino Design» con Giorgio De Ferrari. Irene Cablati

Luoghi citati: Inghilterra, Torino