ISTITUTO BURGO

ISTITUTO BURGO fOmpagni di Scuola ISTITUTO BURGO «Quando si studiava davvero e i professori erano professori» SCRIVE Delia Vazio, insieme con la compagna Geni Saggiaci, già studentesse dell'Istituto Burgo per Periti Aziendali e corrispondenti in lingue estere, che era (ora non c'è più), in via Santorre di Santarosa, a Mirafiori. «Sono una professoressa, una di quelle povere, bistrattate insegnanti che quando era allieva non comandava proprio perché erano i docenti a decidere per lei, mentre ora che è professoressa, ancora meno, visto che, tramite i decreti delegati, comandano tutti meno che i professori. L'unico rifugio quindi è il sogno, e con il sogno u ricordo-rimpianto dei bei tempi passati, quando la Scuola era Scuola, l'amicizia era amicizia, l'amore era amore, i genitori genitori, i professori professori, il preside era preside. Insomma tutti avevamo un ruolo ben definito e ad esso ci attenevamo in modo che tutti avessero le idee ben chiare sulla sua funzione. Purtroppo oggigiorno vi è una gran confusione di ruoli, ed anche i giovani stessi non sanno più a chi rivolgersi: sono tutti dei grandi originali e pensano ognuno per sé. Ma veniamo alla nostra classe. Eravamo i figli minori del '68, cioè coloro che avevano seguito con passione e dedizione le battaglie dei nostri fratelli maggiori. Tra noi i valori più importanti erano l'amicizia, lo spirito di corpo, gli ideali. Ci saremmo tutti fatti immolare con un quattro generalizzato, piuttosto che rivelare il nome di un compagno colpevole di qualche marachella. Tutti però, maschi e femmine, avevamo il problema della socializzazione: erano le prime classi miste. I maschi stavano con i maschi, mentre noi ragazze finivamo sempre per stare tra noi, compiendo ogni tanto timide incursioni in campo avverso.. Un esempio: una compagna aveva segnato un cuoricino a matita sul registro di classe vicino al nome del ragazzo per cui sospirava: di questa cosa se ne parlò per quindici giorni. A volte occupavamo la scuola e allóra èrano guai perché i genitori, quelli di una volta, entravano in scuola e rifilavano al malcapitato/a, sonori schiaffoni di fronte ai compagni, e quello che faceva più male non era certo là serie di sganassoni. Ma bene o male, tra uno sciopero e l'altro, siamo tutti cresciuti. Nessuno è morto, nonstante alcune malattie ci abbiano provato. La maggioranza di noi si è sposata, è diventata madre o padre e tutti ci siamo fatti onore nella vita pagando le tasse per la pensione a coloro che prima ci hanno fatto da educatori (professori, presidi, genitori). Uno di noi è diventato sindaco, altri possiedono una galleria d'arte, alcuni sono avvocati, altri medici, altri ancora professori universitari o professori normali come me, infine impiegati insieme al mestiere più difficile: la semplice mamma. Alcune di queste ultime si sono trasformate in detective e hanno ricercato ben 35 allievi, non trovandone solo quattro: Micchiardi Germana, Bonano Mariella, Roccia Silvana e Montaldo Anna. Ora facciamo appello tramite questa splendida rubrica per ritrovare le pecorelle smarrite. Ci siamo trovate tutte ad aprile, solo il primo di altri incontri. Chi si riconosce nella foto può telefonare ai numeri 011/324.14.73 oppure 360/44.82.52». a cura di Renato Scagliola

Persone citate: Bonano Mariella, Delia Vazio, Micchiardi Germana, Montaldo Anna, Renato Scagliola, Roccia Silvana