LA MITICA SIGNORINA PROLO
LA MITICA SIGNORINA PROLO LA MITICA SIGNORINA PROLO Martedì 5 una serata per ricordare la fondatrice del Museo del Cinema PER me Maria Prolo sarà sempre la mitica «Signorina Prolo». Così infatti la chiamavano Henry Langlois e Mary Meerson alla Cinémathèque Frangaise di Parigi, dove lei piombava carica di entusiasmi, ini- ziative e programmi per quel Museo del Cinema pervicacemente voluto e mirabilmente realizzato. Il mio primo incontro con lei avvenne però a Venezia, durante la Mostra del Cinema, dove la mia mansione di addetto al Casellario dei Giornalisti mi permetteva di entrare in contatto e fare conoscenza col fantasmagorico mondo del cinema. E fin da allora mi colpirono la splendida determinazione e caparbia perseveranza che si celavano dietro il sorriso del suo volto, il suono cortese della sua voce, l'eleganza discreta del suo abbigliamento, i modi sempre dolci e apparentemente docib del suo comportamento. Tutte «apparenze» in stridente contrasto col caciaroso caravanserraglio dei cinematografari convenuti a Venezia per il Festival. Il che mi rendeva la Prolo particolarmente cara, tanto da approfittare della mia mansione per far scivolare nella sua «casella» di accreditata, inviti a incontri, feste, manifestazioni da cui magari gli Uffici Stampa delle Case Cinematografiche l'avevano esclusa. Insomma nacque una corrente di reciproca simpatia, che trovò concreta manifestazione nella calorosa sponsorizzazione con cui la «Signorina Prolo» mi presentò a Lotte Eisner, altro leggendario personaggio della Cinémathèque Francaise, perorando con l'entusiasmo disinteressato e vincente che le era proprio il mio desiderio di fare uno «stage» alla Cinémathèque stessa. Sono perciò veramente felice di partecipare oggi alla «Serata Prolo» e ciò non solo perché grato dell'ammissione alla Cinémathèque di Parigi che in certo senso devo a lei, ma anche e soprattutto per il convincimento di fondo che la Prolo mi ha trasmesso, e che mi ha accompagnato in tutta la mia carriera cinematografica: e cioè che il cinema è innanzitutto una questione di fede: se credi ciecamente nel tuo progetto creativo, prima o poi finisci per realizzarlo. Tinto Brass E' in programma martedì 5 maggio al Massimo Due, via Montebello 8, la «Serata in onore di Maria Adriana Prolo. Maggio 19081998», dedicata alla fondatrice del Museo Nazionale del Cinema a novantanni dalla nascita. Appuntamento alle 21, ingresso a inviti. Informazioni al numero di telefono 817.10.48. Vi partecipano Tinto Brass, Leonardo Mosso e Daniele Segre, regista del film «Occhi che videro» proposto nel corso della serata. Organizzano l'Associazione Museo Nazionale del Cinema e gli Amici della Fondazione Maria Adriana Prolo. Pubblichiamo un ricordo di Maria Adriana Prolo che Tinto Brass ha scritto per TorinoSette. TORINO^ 21
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