Come vedere l'inferno del cuore

Come vedere l'inferno del cuore CHIRURGIA Come vedere l'inferno del cuore GRAZIE a una nuova tecnica messa a punto in Israele è possibile mappare il cuore nelle sue camere interne e visualizzarlo in modo tridimensionale su di un video collegato a un computer. Questa visualizzazione particolareggiata delle quattro camere cardiache permette ai cardiologi di guidare con estrema facilità il catetere che viene introdotto nel cuore per effettuare l'ablazione del focolaio che è all'origine delle aritmie o delle fibrillazioni di cui soffre il paziente. Il nuovo sistema, denominato «Carto/Noga», rivoluziona la chirurgia interventistica dell'ablazione transcatetere, già nota dal 1987, permettendo una precisione e sicurezza tali da rendere questa tecnica vantaggiosa nella cura di diverse patologie cardiache nelle quali i farmaci agiscono in modo limitato. L'ablazione transcatetere consiste nel «bruciare» con un termocoagulatore, con intensità di frequenza variabile dai 50 ai 700 hertz, il focolaio dell'aritmia. E' di fondamentale importanza per il cardiochirurgo poter avvalersi della capacità dell'elettrofisiologo per individuare il punto esatto di scatenamento dell'aritmia. «Il sistema messo a punto dagli israeliani - dice Riccardo Cappato, ricercatore e direttore del Centro di elettrofisiologia dell'ospedale St. George di Amburgo - è utile soprattutto per individuare i focolai complessi, come per esempio la fibrillazione atriale e la tachicardia ventricolare, perché dà una visione tridimensionale delle cavità del cuore, una vera conquista per la cardiochirurgia». La mappatura del cuore è possibile grazie a un sensore magnetico miniaturizzato posto fra due elettrodi ad anello in cima a un catetere di plastica speciale d'ultima generazione, dalla punta particolarmente flessibile, che viene introdotto nella camera cardiaca da indagare. Mentre il paziente è disteso sul lettino con il catetere nel cuore, il sensore colloquia con il campo magnetico e rileva in modo tridimensionale la sua localizzazione e l'orientamento. I segnali ricevuti dal sensore sono trasmessi lungo l'asta del catetere all'unità centrale del computer. Un cuscinetto di localizzazione viene collocato sotto il paziente e genera campi magnetici ultralievi (0,05-0,5 Gauss: meno del campo magnetico terrestre nel quale viviamo immersi) che codificano lo spazio corporeo. Questi campi contengono tutte le informazioni temporali e spaziali necessarie per risolvere la localizzazione e l'orientamento del sensore nei suoi sei gradi di libertà d'azione. Il metodo si basa sull'abilità dell'operatore nel collegare il nuovo catetere localizzatore con il sistema di mappaggio e navigazione endocardiaca. Inoltre il sistema registra, con visualizzazione a colori dal rosso al violetto, i segnali elettrici endocardiaci correlati ai siti anatomici dell'attivazione cardiaca. E' possibile inviare impulsi di attivazione elettrica e questo è particolarmente utile quando avviene sotto aritmia. Completato il mappaggio, il catetere può essere di nuovo collocato nel punto che interessa per poter erogare l'energia necessaria a rimuovere il focolaio aritmogeno. Nel cuore rimarrà soltanto una piccola cicatrice. «Il nostro cuore è come una casa costruita su due piani spiega Carlo Pappone, ricercatore presso l'Ospedale San Raffaele di Milano -, e in questa casa ogni piano è composto da due camere. La fibrillazione atriale interessa le due camere alte, quando si propaga nelle camere basse, i ventricoli, l'aritmia diventa gravemente invalidante. Una volta si interrompeva la comunicazione tra le camere alte e le camere basse. Mediante le tecniche tridimensionali è ora possibile ricostruire completamente il loro sistema elettrico, obbligandolo a percorrere le vie segnate dall'operatore. Questa tecnica può portare il paziente alla guarigione o almeno ad un deciso miglioramento della sua qualità di vita». Pia Bassi

Persone citate: Carlo Pappone, Gauss, Riccardo Cappato

Luoghi citati: Amburgo, Israele, Milano