L'Italia dei grandi telescopi
L'Italia dei grandi telescopi ASTRONOMIA L'Italia dei grandi telescopi I L congresso della Società Astronomica Italiana a Palermo (26-30 aprile), molto ben organizzato dall'Osservatorio palermitano guidato da Salvatore Serio, ha permesso di fare il punto sui grandi telescopi in via di collaudo o in avanzata costruzione a cui il nostro Paese è direttamente interessato o partecipa con quote significative nel quadro di collaborazioni internazionali. La prima citazione spetta al telescopio «Galileo» già inaugurato nell'isola di La Palma (Canarie) sull'orlo di una caldera vulcanica che si innalza a 2400 metri. Ne ha riferito a Palermo Flavio Fusi Pecci: le parti ottiche sono già tutte montate ma la stessa novità di molte soluzioni tecniche ha creato problemi. Tutta la montatura del riflettore di tre metri e mezzo di diametro di obiettivo ruota su un supporto circolare, «galleggiante» su uno strato d'olio a pressione che vi viene continuamente pompato. Ma nel grande anello, formato assemblando 4 pezzi, le saldature hanno determinato uno scorrimento non uniforme su quello strato che è spesso appena 20 micron: sicché è stato necessario provvedere a una «lisciatura». C'è poi il problema di collaudare sino in fondo prima l'ottica «attiva» con la modifica regolata del «fuoco», poi quella «adattiva», con la continua variazione della forma dello specchio secondario in base alle indicazioni di un sensore. In ogni caso, dal 30 aprile è stata lanciata un'offerta di collaborazione a tutti gli astronomi che ne faranno richiesta, proprio allo scopo di saggiare le varie possibilità dello strumento e l'importante strumentazione ausiliaria, che non è ancora completa; per passare poi da dicembre a una nuova fase di ricerche programmate e inserite in una «scheda» ufficiale, con la prospettiva di impiegare lo strumento dalla primavera '99 in condizioni soddisfacenti se non ancora ottimali. I rivelatori Ccd per il telescopio sono in corso di realizzazione all'Osservatorio di Catania, e promettono livelli di efficienza ottimali. Notizie concrete anche per il «binocolone» del Monte Gra ham, con un unico supporto per due specchi di 8,4 metri che, una volta collegati, equivarranno a un riflettore di 11,8 metri. Su di esso ha riferito Bruno Marano Qui la parte dell'Italia è del 25 per cento dell'elevato costo complessivo, non ancora com pletamente coperto, di 60 milioni di dollari: il resto spetta alle Università dell'Arizona e dell'Ohio, nonché ad altri partner americani e tedeschi. E' già pronta e affiora dal terreno, nella riserva del Monte Graham, la colonna di sostegno dell'intero complesso ed è cominciata la co struzione della prima montatu ra. Gli specchi in borosilicato < con struttura ultraleggera a nido d'ape sono in allestimento negriUsa. La previsione è che il primo dei due grandi occhi potrà vedere la «prima luce» per l'inizio del 2002. Infine, sta per scendere m campo - ha detto Avio Renzini il colosso dei colossi, il Vlt (Very large telescope), in costruzione sul Cerro Paranal per l'Osservatorio europeo australe (Eso) Consiste in una «batteria» di te lescopi di 8 metri, le cui prestazioni collettive equivarranno ad un unico riflettore gigante di 16 metri. Gli specchi del primo strumento sono già in posizione: vedranno la «prima luce» il 25 maggio, alluminato o no che sia lo specchio principale. Ed è in avanzata costruzione il secondo: montaggio meccanico all'85 Eer cento, specchio pronto a imarcarsi per il Cile nel giugno prossimo. Dei responsabili diretti del Vlt tre sono italiani: Riccardo Giacconi, direttore deU'Eso, Renzini responsabile scientifico delle prove che lo strumento presto sarà in grado di effettuare, Massimo Tarenghi, crie lavora all'assemblaggio dell'insieme. Fra i progetti più importanti, quelli annunciati da Felli e da Sedmak: nel primo caso si tratta di due interferometri millimetrici mondiali, uno per l'Europa e uno per gli Stati Uniti. Quello europeo, conosciuto come Lsa (Large southern array) avrà una superficie collettrice di 10 mila metri quadrati. E c'è poi il Vlt Survey Telescope, che con il suo grande campo avrà un ruolo di «scout» per lo strumento principale: richiederà un'esecuzione eccezionalmente curata, anche nella meccanica. Luigi Prestinenza
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