Tu basta mixare to speakare europanto

Tu basta mixare to speakare europanto Tu basta mixare to speakare europanto ANICA, , MONICA, MODICA... Sappiamo che ci sono maniche da saio in cui può passare di tutto e maniche attillate che non inghiottono neppure l'orologio (i senza maniche o le maniche rimboccate non li prendiamo J^J^s neppure in conside- \ " razione). Se avete le maniche strette allo- Scrivete a ra quando giocate «La postcon le parole non ac- in gioco» cettate i verbi flessi, La Stampli accettate se le ave- Tuttolibri te larghe. Se poi siete via Marenun baro, le vostre 10126 maniche sembrano Torino strette ma al momento giusto una voce verbale la fate passare, facendo finta di niente. Quando mi capitano sott'occhio due parole di cinque o sei lettere io mi gioco un metagramma: vedo quanti passaggi mi servono per andare da una parola all'altra, cambiando una sola lettera e passando sempre da parole sensate. Mi sono capitate corno e tocco: con la manica larga e l'aiuto dei verbi si può percorrere il sentiero diretto e più rapido: corno / Torno / torCo I toCco. Sembra anche una tragedia della gelosia: scopro il corno, tomo a casa, torco il collo, e alla fin della licenza, tocco. Molto più lungo il giro che tocca fare con le maniche attillate : corno/ Porno IporCo / pArco I paCco / Tacco / toCco. Probabilmente si può fare di meglio, ma anche qui abbiamo una storia piccante, questa volta ambientata nel nostro secolo. TORNO, COCCO... Le due parole per il metagramma di oggi sono le protagoniste di un componimento (un sonetto in ottonari) che Giuseppe Dosio (Almese, TO) mi ha appena mandato. Magistrato dubbioso Agghindato in toga e tocco del dilemma cerco il corno: ma non si capisce un corno, non so dar l'estremo tocco. La campana suona il tocco, dalla piana suona un corno, nel timor di un brutto conio sulla fronte non mi tocco. I E'fu I dira ' fuggito via quel tocco i ragazza fino in Corno- co 32 vaglia a intingere nel tocco l'amuleto di altro corno: preparato ho già lo stocco, parerò l'estremo scorno? Per la perfetta intelligenza del testo, laddove al verso 11 si parla di tocco si intende come Voce ligure (tocco = sugo per il pesce). GU ultimi due versi si giustificano perché l'esercizio non consiste nell'usare sempre le stesse rime variandone il senso (rime equivoche), ma assomma in sé rime di vari tipi: è una manica enorme, esagerata, in cui ci sta la rima all'occhio, la franta, la ricca, la straricca: l'importante è che la parola sia sempre ripetuta per intero. Perla rima non con merla o sberla (rima non esagerata) ma innanzitutto con perla, e poi con la per là, con saperla... Mi chiedo quale sia la parola italiana (almeno bisillaba) con più rime esagerate. EUROPANTO. Ve lo ricordate? Ne abbiamo parlato tempo fa, ed era quella lingua inventata da Diego Marani (Bruxelles), la cui definizione migliore è: «ivo est englado, non est espano, no estfrazo, no est keine known lingua aber du understande». Unica regola grammaticale: «To speakare europanto, tu basta mixare alles wat to know in extrages linguas». La Marsigliese europantica dice così: «Die linguas citoyens! / wir zal todas mixar! / Europantons, europantons I eine impura lingua confonde l'anglofon». Un bel gioco, no? Bene. Da un articolo di Annalisa Usai {Repubblica 23 aprile 1998) salta fuori che si danno tesi sull'europanto, che Marani tiene rubriche su vari giornali (continuando a sostenere meritoriamente che è tutto un gioco), che di Europanto e in Europanto si discute in molti siti Internet, che gli esperantisti se la stanno legando al dito. Adelanto mit Europanto, esclama Diego Marani: e continua a giocare. Stefano Battezzagli! ehi | J^J^s \ " Scrivete a «La posta in gioco» La Stampa Tuttolibri via Marenco 32 10126 Torino

Persone citate: Annalisa Usai, Cocco, Diego Marani, Giuseppe Dosio, Marani

Luoghi citati: Almese, Bruxelles, Modica, Torino