Elvgs e Meriliin, fuga ad Ovest di Alessandra Levantesi
Elvgs e Meriliin, fuga ad Ovest Elvgs e Meriliin, fuga ad Ovest Un concorso di sosia nel film diManni FACCIAMO conoscenza con il bulgaro Nicolaj e la romena Ielana in un momento di festa, mentre a Bucarest, davanti ad una platea entusiasta, vengono premiati vincitori del concorso «Sosia '95»: che consiste nella tournée di un mese nella Las Vegas italiana, cioè Riccione. Travestiti rispettivamente da Elvjs (Presley) & Merilijn (Monroe), i due sorridono trepidanti al futuro di sogno che li aspetta: ma fin dall'inizio del film una malinconica, onirica immagine di lei che inguauiata in un rosso vestito da sera Anni Cinquanta cammina scalza lungo un bagnasciuga provvede a far capire allo spettatore che l'avventura avrà un triste sviluppo. Del resto come potrebbe essere altrimenti? In fuga da una squallida realtà, i due personaggi simboleggiano le laceranti contraddizioni dei Paesi dell'Est dopo la caduta del Muro, con il loro amore mal ricambiato per l'Occidente. E se la vita coniugale del meccanico Nicolaj è accettabile, la situazione di Merilijn che assiste la madre depressa e la- vora in mezzo ai rifiuti è davvero insostenibile. Privati dei passaporti all'aeroporto da un arrogante funzionario, Ileana e Nicolaj, che per capirsi parlano in uno stentato italiano, decidono di partire comunque: però il viaggio attraverso la Jugoslavia in guerra, per evitare le frontiere controllate, si rivelerà un inferno. E quando finalmente approderanno alla meta, il locale notturno Cruditè, i protagonisti scopriranno che nel rutilante mondo delle discoteche, fra droga, ruffiani, sesso a gogò e musica assordante, le icone di Elvjs e Merilijn appaiono fuori posto e fuori moda. Fotografo poi passato alla televisione, Armando Manni ha firmato un film d'esordio notevole: un melò che dall'immersione nei luoghi veri, soprattutto il desolato paesaggio invernale dei Balcani in fiamme, trae suggestive risonanze senza mai scadere nella cronaca. E anche se alcuni snodi drammaturgici risultano impacciati (forse non c'era bisogno di ricorrere a spari e morti), le figure di Nicolaj e Ileana rimangono ben scolpite nella fantasia e nel cuore. Un po' perché gli interpreti, il croato Goran Navojec e la polacca Edyta Olszowka, sono assai bravi ad impersonarli in un'accattivante chiave fra disperazione e nostalgia; un po' perché nei loro occhi smarriti leggiamo l'immagine di una società, la nostra, che nel suo brutale macinare miti e valori rischia di stritolare se stessa. Alessandra Levantesi ELVJS & MERILIJN di Armando Manni con Edyta Olszowka Goran Navojec Giorgio Faletti Drammatico Italia, 1998 Cinema Charlle Chaplin 2 di Torino Pllnlusdi Milano 4 Fontane, Lux e Trlanon di Roma Edyta Olszowka e Goran Navojec in due scene di «Elvjs e Merilijn»
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