«Mai più senza Raitre» nell'era del passaggio

«Mai più senza Raitre» nell'era del passaggio Il direttore Minoli presenta i programmi «Mai più senza Raitre» nell'era del passaggio «Saremo attivi anche durante le ferie continueremo a sperimentare e lavorare» ROMA. «Mai più senza Raitre» è lo slogan con cui il direttore Giovanni Minoli.ha presentato i programmi della sua rete aperta per ferie anche quest'anno, l'anno che dovrebbe essere l'ultimo prima della grande riforma. E con uno scatto d'orgoglio ha rivendicato i risultati ottenuti in questa che ha definito una stagione difficilissima per il cambio del eda in corso d'opera e, con il eda, il cambio di strategie e orizzonti. «Gli obiettivi di budget e di ascolto sono stati raggiunti. Abbiamo fatto tutti una gran fatica perché gestire la transizione è difficile. Ho dovuto dare certezze a chi lavora avendo io, in testa, l'incertezza per il futuro. Comunque è stato un anno bellissimo di arriccWmento umano e professionale». Giovanni Minoli non sa se sarà lui a prendere in mano anche la nuova Raitre, quella senza pubblicità che dovrebbe nascese l'anno che viene, ma due o tre elementi di convergenza tra la sua rete e quella che verrà ci sono già. Il primo è l'autoproduzione: l'80% dei programmi di Raitre è fatto in casa e non acquistato all'estero. Il secondo è l'accentuazione della natura di servizio pubblico: sono cresciuti i programmi che raccontano, spiegano, e approfondiscono l'attualità. Il terzo è la sperimentazione: nuovi linguaggi e nuovi metodi di lavoro sono alla base di molti programmi della rete. E' vero che andrà via da Raitre Fazio con «Quelli che il calcio»? «Sono già andati via Antonio Lubrano e Giovanna Milella. Andrà via anche Fazio per trasferirsi su un'altra rete della Rai. E' la strategia aziendale. Mi fa piacere Che personaggi cresciuti da noi prendano altre strade: vuol dire che come laboratorio creativo funzioniamo». E a questo proposito Minoli ha lanciato una frecciatina a Maurizio Costanzo: «Lui sta puntando sulla sperimentazione notturna, noi la pratichiamo già da an¬ darmi Minoli nnp ni», ha detto con un pizzico di ironia. La linea di Raitre, comunque, resta invariata. Anche per l'estate le parole-chiave sono produrre, sperimentare, informare, commuovere: su queste sarà impostata la programmazione dei prossimi mesi. Per il prime-time si comincia stasera, con «Gli esami non finiscono mai», sei puntate tra il serio e lo scherzoso con Nicola Pistoia, Bruno Voglino e Bruno Gambarotta. Il 16 maggio è la volta di «Survival», quattro puntate di Barbara Cupisti e Roberto Peroni sul tema delle esperienze al limite del possibile. Il 18 parte «Salomone», otto puntate sulla giustizia civile condotte da Maria Latella. A luglio torna «Ciak: animali in scena» di Celli e arriva «Un posto al sole», la soap opera che è il fiore all'occhiello di ■ Giovanni Minoli, una delle poche fiction italiane che ha meritato un pezzo sul Wall Street Journal. Le seconde serate, invece, saranno tematiche. Dal 22 maggio la serie «Le grandi famiglie: il dilemma» di Chiara Boni dedicata ai conflitti tra genitori e figli, mentre il giorno dopo parte «Gli altri» di Raffaella Spaccarelli e Raul Morales, un'inchiesta sul volontariato in Italia. A giugno «Come si ride all'ombra del Vesuvio», una disamina della comicità napoletana da Scarpetta a Troisi, nonché «La principessa sul pisello», dodici puntate di Oreste De Fornari e Gloria De Antoni dedicate alla televisione. «Blob» avrà una edizione speciale per i campionati di calcio. Belli e di culto i film. Tra i tanti «Da morire» di Gus van Sant, «Al di là delle nuvole» di Antonioni, «Mangiare berenuomo donna» di Ang Lee, e poi Malìe^Rohmer, Hopkins, Tim Burton; Martone. Lunedi 11 maggio, una serata di Lorenza Foschini sull'Egitto e i faraoni che precede, e in qualche modo apre, il nuovo ciclo di Misteri atteso per settembre. [si. ro.l darmi Minoli

Luoghi citati: Egitto, Italia, Roma