Volontariato, c'è molto da ridere

Volontariato, c'è molto da ridere Sponsorizzato da Pieraccioni, il regista ha scritto la sceneggiatura insieme con Ugo Chiti Volontariato, c'è molto da ridere Cast di comici per il film d'esordio di Costanzo ROMA. Con una commedia brillante «dove si ride, ma si pensa anche un pochino», Domenico Costanzo, fiorentino, classe 1962, tenta la strada del cinema dopo le varie esperienze di sceneggiatore e di autore teatrale e televisivo. . Intitolato «I volontari» perché racconta avventure e stati d'animo di un gruppo di persone impegnate nel volontariato, il film parte con una benedizione importante, quella di Leonardo Pieraccioni che con Costanzo ha condiviso gli inizi della carriera. «Come opera prima ha sentenziato lapidario il regista di «Fuochi d'artificio» - è molto divertente, poi c'è sempre tempo per peggiorare». Costato intorno ai 3 miliardi, scritto dal regista insieme con Ugo Chiti, altro esponente di spicco di quella che è già stata definita la «nouvefie vague» del cinema toscano, il film è interpretato da Barbara Enrichi, la sorella di Pieraccioni nel «Ciclone», Lorenzo Ciompi, Gianna Giachetti, Romina Mondello, Bustric, Vito, Novello Novelli nel ruolo di un anziano burbero e Carlo Monni «che non dice una parola in tutto il film». Un cast ad alta gra¬ dazione comica: «Certo, perché anche i comici sono dei volontari che hanno il compito di far stare meglio la gente». Domenico Costanzo, che ha fatto volontariato prestando assistenza a persone disabili, ha una sua precisa idea di cinema: «Non c'è bi¬ sogno di andare a cercare storie drammatiche sul grande schermo: la vita reale è già tanto drammatica. Per questo mi è piaciuto raccontare una storia di volontari e offrire una visione positiva dell'esistenza. Il volontariato serve molto anche a chi lo fa, aiuta ad acquistare una dimensione diversa della vita e poi è anche un modo per fare amicizia, per stare insieme. In Italia esistono 5 milioni di volontari, gente che si dà da fare per gli altri anche se ha i suoi problemi personali, ma non mi pare che se ne parli molto». Nella «scuola toscana» Domenico Costanzo non si riconosce più di tanto se non «per il modo irriverente di affrontare le storie e per la comune vena ironica». Con Pieraccioni, invece, condivide il gusto per i diversi stili cinematografici. Ma è l'amicizia disinteressata il vero elemento che li unisce: «Leonardo mi ha sempre detto con sincerità quello che pensava dei miei lavori e ha fatto da padrino al film senza che io glielo abbia chiesto. D'altra parte siamo amici e l'amicizia è una delle cose per cui vale la pena di vivere». L'esito de «I volontari» potrebbe forse condizionare non poco il futuro del regista. Almeno così lascia lui mtendendere: «Vorrei fare un "noir" e ho anche in mente una storia sull'infanzia, ma tutto dipende da come va questo primo film: ho un sac co di debiti, se non incasso fi nisce che mi arrestano». [f. c. ] «Racconto avventure e stati d'animo di un gruppo di amici impegnati nell'aiutare chi sta soffrendo» L'attrice Romina Mondello è tra gli interpreti del film «I volontari» A sinistra Leonardo Pieraccioni

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