Shakespeare, amori in bicicletta di Simonetta Robiony

Shakespeare, amori in bicicletta Sul set di «Sogno di una notte di mezza estate», regista Hoffman Shakespeare, amori in bicicletta Atmosfera americana con Pfeiffer e Everett ROMA. In una Cinecittà preda della televisione, con i vialoni punteggiati dai cartelli «Produzioni Rai»«Produzioni Mediaset» e giù l'elenco dei talk-show e dei varietà che occupano gli studi cinematografici, si sono installati, in questi giorni, gli americani della Fox, mitici e autentici americani delle major, per girare un vero film per le sale pieno di autentiche star: «Sogno di una notte di mezza estate», da Shakespeare, per la regia di Michael Hoffman e l'interpretazione di Kevin Kline, Michelle Pfeiffer, Rupert Everett, Stanley Tucci, Sophie Marceau. La ragione di questa temporanea occupazione è semplice: gli esterni sono ambientati a Montepulciano tra Ottocento e Novecento. «E' terra magica che conoscevo perché ho vissuto a lungo a Siena - dice il regista - ma rappresenta anche un momento di passaggio in cui si fanno i conti col mistero e si può credere alle fate. Solo che allora i colletti erano alti, i genitori severi e le spinte del cuore venivano represse, anche se stavano arrivando le novità che avrebbero sovvertito ogni regola». E come simbolo del XX secolo che avanza, in questo suo «Sogno di una notte di mezza estate», Michael Hoffman, ex regista teatrale, attivo per anni in un festival shakespeariano, autore al cinema di «Bolle di sapone» e di «Un giorno per caso», ha scelto la bicicletta: tutti i protagonisti, infatti, vanno e vengono per la campagna in bicicletta. Il set è trasformato in foresta da Luciana Arrighi sul quale s'affollano comparse nei costumi di Gabriella Pescucci. Se va bene il film potrebbe essere a Venezia nel '99, ma da Max Reinhardt a Woody Alien questo Shakesperare al cinema non ha mai funzionato. Incontro con gli attori: stanza strettissima, pareti in cartongesso, la tavola imbandita per il pranzo è immensa, Kevin Khne e Michelle Pfeiffer non ci sono, Stanley Tucci e Rupert Everett hanno 45' per parlare e mangiare insieme. In più lo studio accanto è occupato da Mediaset che prova uno show: s'apre una porta e s'affaccia Natalia Estrada, se ne apre un'altra e s'affaccia Gillo Pontecorvo salutato dalla troupe, e intanto Stanley Tucci, Rupert Everett e il regista Hoffman, avendo vissuto tutti e tre in Italia, improvvisano risposte in italo-americano. Stanley Tucci, il celebre brunetto di «Big night», ha capelli biondo cenere avanzati da un altro film e annuncia che sarà a Cannes in «Un certain régard» con «The imposters», storia di una nave e non di un timballo, girata con lo stesso cast di quello che gli ha regalato popolarità. Everett reduce dalla nuova consacrazione di «Il matrimonio del mio migliore amico», spiega che farà ancora coppia con Julia Roberts in «Marta e Arthur» e poi girerà con Madonna la storia di una ragazza che, pur di avere un bambino, lo fa con il suo migliore amico. Tutti hanno già recitato Shakespeare. Tucci ha fatto «Il mercante di Venezia», Everett è già stato Oberon in Scozia: «Ma Shakespeare è l'ultimo dei miei pensieri. Prima vengono gli amici, il sesso, il mangiare e il mio cane». Simonetta Robiony