L'idraulico fra i latinisti

L'idraulico fra i latinisti 1 Oggi al «Certamen Ciceronianum» l'autobibliografìa classica L'idraulico fra i latinisti 1. Dalle orìgini alle poesie Isoprascritti Frutterò Carlo e Lucentini Franco (in sigla: F. & L.) si firmano da sempre in ordine alfabeti co, il più anziano è L., nato a Roma il 24.12/20 ed ivi, dopo un intervallo carcerario per attività antifascista svolta all'Università, addottorato in filosofia nel 1943. In quello stesso 1943 d'altra parte gli studi liceali di F., nato a Torino il 19.9/26, furono bensì interrotti dalle incursioni aeree angloamericane, ma prontamente sostituiti da un'assidua frequentazione dei classici angloamericani nonché francesi nella storica, mmtilingue biblioteca del castello di Passerano (Asti) dove il profugo aveva trovato accoglienza e riparo. Dopo la guerra i futuri F. & L. vissero all'estero: il primo soprattutto in Inghilterra e poi a Parigi; il secondo a Praga e a Vienna (producendovi un racconto poliglotta, I compagni sconosciuti, che inaugurò presso Einaudi la collana vittoriniana dei «Gettoni») e infine anche lui a Parigi, dove nel '52 i due si conobbero grazie ad amici comuni. Il nostro sodalizio non nacque però che nel '57, a Torino, quando ci trovammo a lavorare insieme da Einaudi in qualità di redattori oltre che traduttori dalle lingue più di verse, ma anche curatori - al prin cipio degli Anni 60 - di antologie piuttosto eterodosse a quei tempi nell'editoria di cultura: una di fantascienza e una di storie di fanta smi. Questa inclinazione per la let teratura cosiddetta di intrattenimento, ci portò di lì a poco a trasfe rirci da Mondadori per dirigervi la fantascientifica «Urania» e altre collane di larga diffusione. Il che tuttavia non comportò l'abbandono del filone umanistico, come stanno a testimoniare: a) Le archeologico-esistenziali Notizie degli scavi, pubblicate nel '65 da L. presso Feltrinelli, e ripub blicate nel '74 da Mondadori con postfazione di F. b) L'idraulico non verrà (uscito nel '71 dall'editore Spagnol e ora ristampato nelle edizioni del Melan golo), dove quattordici sofisticate poesie di F. si alternano alle tredici stanze di un poemetto didascalico di L. e formano nell'insieme un ve ro e proprio trattatello di epigrafia latina, con particolare riguardo alle iscrizioni in sermo vulgaris. 2. Dalla «Donna della domenica» a oggi Ma neppure, .intanto, avevamo perso di vista i nostri più alti obbiettivi economici, perché chi ha detto che l'ispirazione poetica debba prescindere dal miraggio di sostanziali diritti d'autore? Può anzi trovarvi un efficacissimo stimolo, come vuole polemicamente significare la «&» commerciale della nostra firma. Fu così che intorno al '67 intraprendemmo a quattro mani un grosso romanzo poliziesco nel quale, pur rispettando scrupolosamente le regole della suspense, avremmo messo a frutto il nostro eterogeneo bagaglio linguistico e filologico, dall'antico umbro delle Tavole Iguvine alla pronuncia italiana del toponimo Boston. c) La donna della domenica. Cosi intitolato dopo vari ripensamenti, il romanzo in questione uscì da Mondadori nel '72 e fu subito un bestseller internazionale. Il che ci incoraggiò a persistere sulla strada di una narrativa a suspense benché non necessariamente poliziesca - in cui la soluzione dell'enigma fosse legata a interrogativi di natura classica, o quantomeno classicheggiante. d) Il significato dell'esistenza (uscito a puntate nel '73 su un quotidiano milanese, fu pubblicato in volume de Mondadori e poi ristampato da Guanda. Ora è nei tascabili TEA). Chi è in realtà la sedicente Armanda Cavagnini Spanzotti, che F. & L. incontrano sull'OrientExpress e ritrovano in Grecia, a Delfi, dove si sono recati a interro¬ ggntu gare l'oracolo? Per scoprirlo bisognerà consultare, preferibilmente nell'originale, non solo i più antichi testi pitagorici ma addirittura un'antichissima tavoletta in «lineare B», vale a dire in greco miceneo, oltreché beninteso la prefazione di Hegel alle sue Grundlinien der Phihsophie des Rechts. e) A che punto è la notte (Mondadori, 1979) - Tratto da Isaia, 21,11, il titolo di questa nuova inchiesta del commissario Santamaria avrebbe dovuto essere «Custos, quid de nocte?», com'è nella Vulgata di S. Gerolamo. Ma l'Editore avanzò seri dubbi, che noi stessi finimmo per condividere. L'interrogativo fondamentale resta comunque il seguente: perché un maresciallo dei carabinieri, aggredito da ignoti e lasciato per morto nella propria auto, raccoglie le sue ultime forze per tracciare sul parabrezza appannato la parola TOPOS? L'indagine, condotta con la partecipazione del Cardinale Arcivescovo di Torino, richiederà uno studio approfondito della terminologia greca in uso presso le antiche sette gnostiche, tra cui specialmente quella degli Ofiti. f) Ti trovo un po' pallida (Longanesi, 1983) - Tra i visitatori delle rovine etnische, romane e alto-medievali di Roselle (Grosseto) si aggira un fantasma che peraltro non sa neanche lui (anzi lei, perché si tratta di una donna) di essere tale. Considerazioni sull'arte e la religione degli etruschi (nonché su un'opera lirica da lei distrattamente attribuita a Haydn invece che a Haendel) porteranno l'inconsapevole defunta a riflettere e a riconoscersi. g) La cosa in sé (Einaudi, 1982) Esistono o non esistono le kantiane cose in sèi In questa «Rappresentazione in due Atti e una Licenza» un padre di famiglia, con l'aiuto di una professoressa di filosofia, affronta l'inquietante problema in seguito alle continue, inspiegabili sparizioni e riapparizioni di oggetti in casa sua. h) Il Palio delle contrade morte (Mondadori, 1983) - Anche questa è una storia di fantasmi. Ma non si saprà fino alla fine se siano più fantasmi quelli che sembrano esserlo, o le «persone normali» che hanno intorno. L'indizio risolutivo è for nito dalla planimetria della stessa Piazza del Campo in cui si corre la famosa corsa. i) L'amante senza fìssa dimora (Mondadori, 1986) - Chi è l'enigmatico David Ashver Silvera, che a Venezia si spaccia per guida turistica? Uno degli elementi che condurranno alla sua identificazione è una vetusta poesiola dello Shih Ching (o «Libro delle Odi») di cui a pag. 163 forniamo la nostra traduzione letterale con testo cinese a fronte. Altri indizi sono il sonetto CXXIII di Shakespeare e una mai decifrata allusione di S. Giovanni nell'ultima pagina del suo Vangelo. 1) Il colore del destino (Mondadori, 1987) - E' ambientato a Milano ai nostri giorni, ma vi hanno una parte essenziale le già citate Tabulae Iguvinae, il commento di Servio all'Eneide di Virgilio, il De Fato di Cicerone, e il Cippo Capitolino attestante l'augurio impetrativo (trasformato in <dmperativo» da un increscioso errore di stampa) che i consoli L. Elio Lamia e M. Servilio richiesero nel 2 d. C. riguardo ai futuri destini di Roma, m) La verità sul caso D. (Einaudi, 1989) - Sebbene scritta in coDaborazione postuma con Charles Dickens (che l'aveva ambientata. a Rochester e lasciata incompiuta alla sua morte, nel 1870) questa storia doppiamente poliziesca si svolge a Roma e in particolare nel Foro Romano, dov'è questione innanzitutto del Lapis niger e di quella «iscrizione bustrofedica su stele piramidale mozza» che, a parte la discutibile «fibula di Preneste», è forse l'iscrizione latina più antica che si conosca. n) Enigma in luogo di mare (Mon minacciosa situazione: da una parte Diogene Laerzio con le sue Vite dei filosofi illustri, e dall'altra i cosiddetti Padri del Deserto, tra cui principalmente Evagrio Pontico, Barsanufio di Gaza, Simone il Nuovo Teologo e S. Teodoro Studita. o) Incipit (Mondadori, 1991) - Non si tratta di un romanzo, bensì d'una raccolta di 757 incipit, appunto, ricavati da opere di tutti i generi, di tutti i tempi e di tutti i Paesi. Ma come avremmo potuto non farne menzione in questa sede? Uno degl'incipit è infatti quello della prima Catilinaria, nella traduzione «iperletterale» che ne procurammo nei stessi e che ci azzardiamo ora a sottoporre - fuori concorso naturalmente - al giudizio inappellabile di questa Corte. p) La morte di Cicerone (Edizioni del Melangolo, 1994) - Di quest'ultima operetta potremo parlare più diffusamente a voce. Qui ci limitiamo a segnalare che la pag. 44 è funestata da due malaugurati refusi: «àpeinon» invece di àmeinon, e «censurum» invece di cessurum. ARPINO. Carlo Frutterò e Franco Lucentini, autori del dramma La morte di Cicerone, saranno oggi protagonisti di un «Incontro» all'interno del «Certamen Ciceronianum» che, fino al 10 maggio, impegnerà circa 600 liceali di tutta Europa. Come accade da diciotto anni per iniziativa del Liceo Tulliano, i ragazzi si sfideranno in una prova di traduzione dal latino di un passo di Cicerone, accompagnata da un breve commento di interpretazione critica. A questa edizione del «Certamen» parteciperanno 175 studenti di sedici Paesi europei. I liceali italiani saranno 400. Oltre all'incontro con Frutterò & Lucentini, le manifestazioni collaterali del «Certamen» prevedono una «serata di cultura» con la lettura di autori classici e le visite guidate ad Anagni, Alatri e all'Abbazia di Montecassino. Domenica la premiazione. Qui sotto pubblichiamo L'autobibliografìa classica che F. & L. esporranno al «Certamen». 1 ssica isti rsa. te senza fìssa dimora ri, 1986) - Chi è l'enigma Ashver Silvera, che a Veaccia per guida turistica? elementi che condurranua identificazione è una oesiola dello Shih Ching (o le Odi») di cui a pag. 163 la nostra traduzione let testo cinese a fronte. Alsono il sonetto CXXIII di are e una mai decifrata di S. Giovanni nell'ultima l suo Vangelo. e del destino (Mondado- E' ambientato a Milano giorni, ma vi hanno una enziale le già citate Tabunae, il commento di Sereide di Virgilio, il De Fato ne, e il Cippo Capitolino e l'augurio impetrativo ato in <dmperativo» da un so errore di stampa) che i Elio Lamia e M. Servilio o nel 2 d. C. riguardo ai funi di Roma, rità sul caso D. (Einaudi, ebbene scritta in coDabopostuma con Charles Dihe l'aveva ambientata. a r e lasciata incompiuta alorte, nel 1870) questa stoamente poliziesca si svola e in particolare nel Foro dov'è questione innanzi Lapis niger e di quella ne bustrofedica su stele pi mozza» che, a parte la di «fibula di Preneste», è forzione latina più antica che a. ma in luogo di mare (Mon minatuazparteLaersue sofi il'altrPadritra cmenPontnufimonTeoldoro Studita. o) Incipit (Mondadorisi tratta di un romanna raccolta di 757 incricavati da opere di tututti i tempi e di tuttcome avremmo potumenzione in questa sgl'incipit è infatti quma Catilinaria, nell«iperletterale» che nenei stessi e che ci azzasottoporre - fuori coralmente - al giudiziodi questa Corte. p) La morte di Cicerdel Melangolo, 1994) tima operetta potremdiffusamente a voce. mo a segnalare che lanestata da due malau«àpeinon» invece di«censurum» invece d