Usa, la nuova sinistra ha perso la speranza

Usa, la nuova sinistra ha perso la speranza POLEMICA In preda a «disperazione filosofica» gli intellettuali voltano le spalle al sogno. La denuncia di Richard Rorty Usa, la nuova sinistra ha perso la speranza HIUSA nell'accademia, tutta presa da rarefatte questioni teoriche presentate pomposamente come problemi essenziali per il riscatto degli oppressi, la «nuova sinistra» americana, ovvero la sinistra nata negli anni della guerra del Vietnam, non è il «partito della speranza» che opera per realizzare il sogno di un'America democratica, ma un club di spettatori e di rassegnati fustigatori dei crimini e delle colpe che hanno macchiato la storia del loro Paese. Chi muove queste critiche è Richard Rorty, nel suo ultimo libro Achieving our country (Harvard University Press), che io tradurrei Realizzare l'America. Rorty non è un teorico della destra americana, ma un filosofo pragmatista che non crede a verità oggettive o assolute, ma crede nel vecchio sogno dell'Ameri-, ca come il prin-j giarde poema moderno realizzato da uomini e donne che posero se stessi al posto di Dio, e ritiene che i migliori interpreti di questo sogno siano stati Lincoln, Franklin Delano Roosevelt, i sindacalisti che hanno lottato per garantire ai lavoratori americani condizioni di vita da cittadini e non da schiavi, i militanti e i leader del movimento per i diritti civili. Per Rorty gli adepti della nuova sinistra hanno preferito la conoscenza alla speranza. Sono diventati i cultori di una «disperazione filosofica», una disperazione teorizzata come principio. Hanno voltato le spalle a Whit- ' man e Dewey, gli interpreti più autentici della speranza americana, e sono diventati seguaci di Lacan, Derrida e Lyotard, i nuovi bardi di teorie ineffabili che rendono privo di significato ogni impegno che non sia puramente culturale. Rorty critica la nuova sinistra dal punto di vista del patriottismo americano. Per capirlo basta leggere la frase che apre il libro: «L'orgoglio nazionale rappresenta per i Paesi ciò che il rispetto di sé è per gli individui: la condizio- ne necessaria per migliorare se stessi». Se il rispetto di sé non è più forte della vergogna, una nazione non può essere capace di decisioni politiche grandi e innovative. La colpa della nuova sinistra, spiega Rorty, è proprio quella di aver fatto prevalere la vergogna sul rispetto di sé e di educare i giovani americani che vanno all'università all'idea che per l'America non c'è più speranza. Il patriottismo di Rorty, è importante chiarirlo, non ha niente in comune con quelli che James Baldwin ha chiamato «i miti dell'America bianca», ovvero l'idea che i padri fondatori della nazione americana erano tutti eroi amanti della libertà, che l'America è la nazione più grande nella storia dell'umanità, che gli americani sono invincibili in guerra e saggi in tempo di pace, che si sono sempre comportati onorevolmente con i messicani, con gli indiani e con tutti i loro vicini e i popoli più deboli, che gli uomini americani sono i più sinceri e virili del mondo, e le donne americane le più pure. L'orgoglio nazionale di cui parla Rorty è compatibile con la consapevolezza che gli americani hanno'allargato, le loro frontiere massacrando le tribù indiane che bloccavano la strada, che non hanno mantenuto la parola nei trattati internazionali, che hanno causato la morte di milioni di vietnamiti «per pura arroganza maschilista». Per Rorty, nonostante tutto questo, una democrazia costituzionale come gli Stati Uniti può riscoprire un senso di autorispetto. Per la nuova sinistra, i peccati della nazione rendono impossibile la stima di sé e la speranza. Sarcastico con i filosofi francesi che hanno tenuto a lungo banco nelle università americane, il mite Rorty è addirittura spietato con il marxismo, colpevole di aver aiutato la nuova sinistra, e la vecchia, a prendere la strada sbagliata. Il marxismo, scrive, non è stato solo una catastrofe «per tutti i Paesi in cui i marxisti hanno preso il potere, ma anche un disastro per la sinistra rifor¬ mista in tutti i Paesi in cui non hanno preso il potere». Il disastro consiste nel fatto che i marxisti hanno diffuso l'idea che solo coloro che proclamano che il capitalismo dev'essere distrutto possono essere considerati di sinistra. Peccato, commenta Rorty, che Kerensky non sia riuscito a rispedire Lenin a Zurigo: se l'avesse fatto la filosofia della, storia di Marx sarebbe stata considerata, come quella di Spencer, ima curiosità dell'Ottocento. Rorty ammette che la nuova sinistra, nonostante i suoi peccati, ha il pregio di avere insegnato agli americani a riconoscere e a rispettare la diversità culturale. I nuovi programmi di ricerca che la nuova sinistra ha promosso nelle università, hanno contribuito a rendere l'America meno crudele. Agli inizi degli Anni 60 i professori maschi di sinistra parlavano delle donne o degli omosessuali con toni di sufficienza o di disprezzo del tutto simili a quelli che i maschi di destra usavano e usano nei loro «country clubs». Oggi l'America è diventata un Paese più civile, e il merito è anche di chi ha ottenuto che nelle università non si parlasse solo delle pagine gloriose della storia americana, ma anche delle donne, degli omosessuali, dei neri, e degli altri gruppi che dell'America hanno conosciuto soprattutto il volto duro e sadico. Nonostante questi meriti, la nuova sinistra ha la grave colpa di disinteressarsi completamente di tutto ciò che avviene al di fuori dell'accademia. Per emendarsi, dovrebbe secondo Rorty cercare di riprendere contatto con ciò che è rimasto della vecchia sinistra e, come i sindacati, smettere, per un po', di fare teoria. E dovrebbe soprattutto operare nelle università per ravvivare nei giovani ciò che rimane dell' orgoglio di essere americani e incoraggiarli a lavorare per fare dell'America quella democrazia senza caste e senza discriminazioni che Lincoln, Whitman e Dewey volevano. Dovrebbe, in una parola, diventare patriottica. Maurizio Viroli Chiusa nell'accademia sembra un club di rassegnati fustigatori dei crimini e delle colpe che hanno macchiato la storia del Paese Non crede più negli ideali dei padri fondatori, si è infatuata dei filosofi come Lacan e Derrida, dimentica i problemi reali dei lavoratori negli ideali ndatori, si è losofi come dimentica i lavoratori Rortsinistrti, ha iagli amrispettI nuovla nuonelle buito crudelprofeslavanosessuadi dische nlasse della sdelle dei nedell'AsopratNonnuovadi diste di fuori darsi, cercarcon chi