Il dollaro resta debole

Il dollaro resta debole Il dollaro resta debole Lj EFFETTO Euro si sta esaurendo ma dollaro e sterlina restano deboli, sbiadendosi la prospettiva di una stretta del credito negli Usa e in Gran Bretagna. Il dollaro ha concluso la seduta a Milano a 1,7645 marchi contro 1,7623 al fixing di Francoforte (1,7687 l'altro ieri), la sterlina a 2,9065 marchi (2,9345 l'altro ieri a Londra). Il comitato di politica monetaria della Banca d'Inghilterra ha escluso un giro di vite immediato del credito, confermando il tasso d'intervento vigente (7,25%), ma anche i possessori di dollari stanno perdendo la speranza di una stretta negli Usa, in considerazione dell'assenza di tensioni inflazionistiche denunciata dai risultati: il «libro beige» ha confermato che i prezzi restano stabili nonostante la robusta crescita economica e ieri si è saputo che la produttività del primo trimestre è cresciuta, invece di calare come previsto (+0,2% contro -0,3%). A una decina di giorni dalla riunione della commissione federale di mercato aperto, la necessità di una stretta, considerato anche il calo dei prezzi all'import dall'Asia, appare sempre meno stringente. Il dollaro ha concluso a 1740 lire contro 1738,56 Bankitalia (1746,70 l'altro ieri) e 133,10 yen contro 133,15 a Tokyo (133,17), la sterlina a 1,6485 dollari e 2868 lire contro 2879,58 Bankitalia (2895 a Londra). Calmo il fronte Sme, che ha raggiunto una compattezza rimarchevole e costante: per il terzo giorno consecutivo lo scarto massimo fra le divise Sme (escluse dracma, sterlina irlandese e anche lira italiana) è stato di appena 13 punti. La lira conserva le posizioni, a 986,50 per un marco contro 986,53 alla rilevazione Bankitalia (986,56 l'altro ieri e 986,45 nel pomeriggio). Da notare che nelle ultime quattro sedute l'escursione massima fra le rilevazioni Bankitalia contro marco è stata di appena 28 centesimi. Qualche pressione solo sulla corona danese, che potrebbe eventualmente aver bisogno di un altro aumento dei tassi. Ieri ha registrato un calo di quasi 20 centesimi in chiusura il Btp future sui mercati a termine. Il decennale ha terminato, sia sul liffe sia sul mercato domestico, ali 8,47 lire, 19 tick in meno della vigilia, in sintonia totale con il bund future, che ha chiuso a 106,65 (-18 tick). Volumi modesti (circa 28 mila lotti sul liffe) e trading range di poco meno di 40 centesimi. • Il ministero del Tesoro ha disposto per il 15 maggio una emissione di 14.000 miliardi di Bot, di cui 9500 trimestrali, con scadenza 14 agosto '98, e 4500 annuali con scadenza 14 maggio '99. Inoltre il 12 maggio il Tesoro offrirà 4 mila miliardi di Ctz, metà a 18 mesi e metà a 24. Vengono a scadere Bot per somme equivalenti a quelle da emettere, di cui 12.550 miliardi nelle mani degli operatori economici e 1450 miliardi (974 miliardi con scadenza trimestrale e 476 miliardi annuali) nel portafoglio della Banca d'Italia. Le richieste di acquisto dei Bot in emissione dovranno pervenire alla Banca d'Italia entro e non oltre le ore 13 del 12 maggio. L'emissione di Ctz da 4 mila miliardi riguarda la quinta tranche dei Ctz a 18 mesi decorrenza 15 aprile '98 e scadenza 15 ottobre '99 e la nona tranche dei Ctz a due anni decorrenza 16 marzo '98 e scadenza 16 marzo 2000. [r. e. s.]

Luoghi citati: Asia, Francoforte, Gran Bretagna, Londra, Milano, Tokyo, Usa