Terzo ribusso a piazza Affari

Terzo ribusso a piazza Affari La Lazio va meglio in Borsa che in Coppa Uefa. Sensi: per ora niente derby sul telematico Terzo ribusso a piazza Affari // record dei fondi non salva il listino MILANO. Niente da fare, nemmeno la conferma che i fondi d'investimento hanno continuato a raccogliere cóme treni anche in aprile, il mese del mezzo tonfo, ha convinto piazza Affari a scrollarsi di dosso il terzo ribasso di seguito. Non c'è due senza il tre e il Mibtel, dopo un velocissimo avvio positivo, illusione di pochi minuti, ha chiuso a -0,92% con scambi da 3 mila miliardi, niente di che, in un clima d'incertezza che ha convinto un po' tutti a restarsene fermi in attesa di crualcosa di nuovo. Così, con il dollaro che resta debole e tarpa le ah a Wall Street (in ribasso pure lei) che, a sua volta, mette il freno alle Borse europee (in calo Londra, in calo Parigi, in calo Francoforte), in piazza Affari non resta che parlare di calcio. Calcio giocato e calcio quotato. Insomma, la Lazio, prima società approdata al listino che ieri, dopo la sconfitta nella finale di coppa Uefa contro l'Inter, tutti aspettavano al varco: sarà crollo anche dei prezzi dopo il 3 a 0 sul campo? In fondo, era la prima volta. Abituata a tutto, piazza Affari, ai su e giù delle banche spinte dai progetti, veri o presunti, di matrimoni imminenti, ai balzi della Fiat (ieri su del 2,92%) trascinata dalla notizia della fusione tra Daimler-Benz e Chrysler che ha scatenato il toto alleanze possibili tra i giganti dell'auto, abituata all'altalena di un'Olivetti, alle scommesse su Edison, eccetera, eccetera, ma sul calcio, zero. Cosa può influire sulle quotazioni di una società calcistica: una sconfitta in coppa Uefa porta ribasso o no? Ribasso, dice l'indice dei primi minuti, ieri mattina, subito dopo l'apertura di Borsa. Piazza Affari apre e la Lazio perde il 4,2%: dunque, un 3 a 0 significa -4%. Mica vero. Passa un'ora e il titolo recupera, ancora in ribasso ma solo -0,8%, poi di nuovo giù a -3,8%, poi su, su fino a un +3,6% per poi ridiscendere al +0,08% (a 6605 lire) della chiùaura con 2,7 milioni di titoli scambiati, meno di un terzo dei 9 milioni scambiati mercoledì, giorno del debutto. Meglio in Borsa che sul campo: piccolo insegnamento anche questo, in fondo il calcio quotato può essere meno «passionale» di quel che sembra. Roba seria, insomma. Decisione, quella di quotarsi, ha spiegato il presidente della Roma, Franco Sensi, da prendersi con molta cautela. «Con la quotazione in Borsa dice Sensi - anche un piccolo azionista può sentirsi danneggiato per un'operazione di mercato o per l'andamento di una partita, si può rivolgere alla Consob, al garante per la concorrenza, ci possono essere risvolti penali». Insomma, per ora, meglio concentrasi sui derby Roma-Lazio giocati all'Olimpico, per quelli virtuali in piazza Affari si vedrà. In attesa di sapere chi vincerà, in Borsa, il campionato della migliore performance, in attesa delle nuove matricole del calcio e non (ieri si sono prenotate aziende diversissime tra loro: l'emiliana Emak, macchine per giardinaggio, e la milanese Grandi viaggi), meglio tornare all'antico. Ai cari vecchi fondi, per esempio che con 44 mila miliardi di raccolta in aprile hanno toccato il record dì tutti i record. Record che non ha scatenato, ieri, gli entusiasmi di qualche settimana fa ma che è destinato a pesare in futuro, si spera. Ir. m.] Nuovo picco di Fiat che sale del 2,92% Prevale l'incertezza fra pochi scambi UN ANNO DI GRAN CARRIERA (L'andamento dello raccolta dei fondi nei 12 mesi) raccolta netta Aprile '97 4.964 Magcjio S.708 Giugno 7.0S4 Luglio 16.907 Agosto 19,717 Setiembre • 11.874 OHobre 18.135 Novembre 11.805 Dicembre 12.791 Gennaio'98 32.509 Febbraio 32.372 Marzo 38.735 Aprile 44.260 Il presidente della Lazio, Cragnotti

Persone citate: Cragnotti, Franco Sensi, Roba, Sensi

Luoghi citati: Francoforte, Lazio, Londra, Milano, Parigi, Roma