Un'europa» tra Kohl e Chirac di Enrico Benedetto

Un'europa» tra Kohl e Chirac Veleni francesi contro Blair: il vertice di Bruxelles è stato mal preparato Un'europa» tra Kohl e Chirac Progetto comune di riforma istituzionale PARICI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo l'arduo compromesso sulla Banca centrale, Chirac e Kohl rilanciano l'Europa politica annunciando un' «iniziativa comune» per la riforma istituzionale. Gli europartner la conosceranno in dettaglio solo al vertice di Cardiff. Ma si sa fin d'ora che Bonn e Parigi non dovrebbero accontentarsi di un semplice' restyling. «Bisogna precisare le future competenze delle autorità locali, degli Stati e, infine, dell'Europa» scandisce il Presidente francese. Sarà necessario, insomma, riconsiderare il delicatissimo tema «diritti di voto», il numero dei commissari e l'estensione delle decisioni prese a «maggioranza qualificata». La coppia franco-tedesca, riconciliatasi dopo la clamorosa impasse della settimana scorsa, esce tonificata dal settantunesimo vertice bilaterale. Le differenze permangono - Chirac ha insistito per esempio sull'«Europa degli Stati» mentre Kohl sottolineava «l'identità nazionale» attraverso «il trittico radici locali-patria-Europa» - ma c'è la ferma volontà di avanzare insieme riformando l'Europa. Come? L'idea di assegnare una missione esplorativa a Jacques Delors, ostacolata sulle prime dal Cancelliere, incontrerebbe sempre minor reticenza. Delois è tra i pochissimi francesi a godere di ampia stima e popolarità oltre Reno. Lo si considera una figura super partes, e la sua grande esperienza europea può rivelarsi inestimabile nella ricerca di soluzioni innovative. Potrebbero affiancarlo altri «saggi». Ma pochi e qualificati: Francia e Germania non vogliono ricadere nella trappola di commissioni pletoriche come il «gruppo Westendorp», rivelatosi paralizzante. Nel giorno della pace fra Kohl e Chirac (che esprimono a Prodi «solidarietà» per gli «eventi drammatici nel Mezzogiorno»), Lionel Jospin - stufo di essere in secondo piano - si concede due affondi. Il primo contro Tony Blair. Reduce dal colloquio con il Cancelliere spiega alla stampa che entrambi hanno convenuto «sia necessario, in futuro, curare la preparazione tecnica dei Consigli europei». Le undici ore trascorse nella spasmodica ricerca di un accordo sul contenzioso Duisenberg-Trichet non sarebbero insomma dovute all'inca- ponimento francese bensì al lassismo britannico. Dopo le prime accuse lussemburghesi, l'altro ieri, Londra si ritrova dunque ufficialmente sul banco degli imputati. Vero colpevole o capro espiatorio? Additando il suo omologo britannico verso cui non nutre particolare simpatia, Jospin è parso avvalorare la prima ipotesi. Lungi dal voler scagionare Chirac, l'ha infatti attaccato su un altro piano pochi attimi più tardi. Il Presidente entrava ieri nel suo quarto anno all'Eliseo. «Mi rallegro d'esser qui, oggi, per festeggiare l'anniversario» dice Jospin. La frase pare innocua, ma non lo è: Jospin deve la sua presenza ad Avignone alla vittoria elettorale del giugno '97, ottenuta a spese del festeggiato che sciolse l'Assemblée Nationale illudendosi sulla vittoria rpr-udf. Lo staff di Chirac giudica la dichiarazione jospiniana «crudele» e «offensiva». Provvisoriamente pacificata la querelle franco-tedesca, riprendono insomma le ostilità sul fronte della coabitazione. Quanto a Kohl, riparte meno depresso. Potrebbe essere il suo ultimo summit bilaterale, se perderà come affermano i sondaggi - le iinminenti politiche. Ma ieri, accomiatandosi, ha detto «Tornerò», sentendosi rispondere da Chirac «Me lo auguro». «La visione europea del Cancelliere ha contribuito in modo decisivo alla costruzione dell'Europa» aggiunge l'Eliseo concludendo: «Ne avremo ancora bisogno per molto tempo». Morale: per citare Kohl «le relazioni franco-tedesche non sono solo intatte, ma eccellenti». La Germania accetta l'esigenza francese di subordinare l'allargamento dell'Unione europea a nuove regole. E Parigi, dal canto suo, abbandona ormai le battaglie individuali per rientrare nell'alveo della concertazione con Bonn. In giugno, Cardiff li vedrà uniti per nuove euroavventure. Enrico Benedetto Il leader tedesco: «Tornerò». E il capo dell'Eliseo: «Me lo auguro» Anche Jospin si unisce alla stoccata contro il premier britannico Il cancelliere Kohl parla con il presidente francese Chirac e il primo ministro Jospin