La guerra della casa del leone di Aldo Baquis

La guerra della casa del leone La guerra della casa del leone Gerusalemme, occupazione di ultra ebrei in zona araba TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Un edificio fatiscente nel rione islamico della Città Vecchia - ribattezzato dai suoi nuovi inquilini «la casa del leone» per la vicinanza alla Porta dei Leoni - è al centro di un nuovo braccio di ferro fra ebrei ed arabi a Gerusalemme, mentre in città sono proseguiti anche ieri incidenti a sfondo politico e tre palestinesi sono stati feriti. L'ondata di violenza, spiega la polizia, è da collegarsi al sostanziale insuccesso del vertice mediorientale di Londra e al clima di incertezza in vi¬ sta del summit di Washington dell'11 maggio che avrà luogo solo se il premier Benyarnin Netanyahu accetterà preventivamente proposte di mediazione degli Usa che prefigurano un ritiro dal 13% della Cisgiordania. In stato di abbandono da anni, la «casa del leone» è stata ieri al centro di una zuffa generale quando dirigenti del Waqf (l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina) hanno cercato di espellere dieci seminaristi ebrei penetrati la nottata precedente passando dal tetto, dopo essersi arrampicati con una scala. Al termine degli incidenti tre funzionari islamici sono stati fermati. «Il nostro scopo - ha spiegato Avshalom Nadav, uno dei seminaristi del collegio rabbinico oltranzista Ateret Cohanim - è quello di vendicare la morte del nostro compagno di studi Haim Kerman», pugnalato mercoledì mentre passava per la vicina Via Dolorosa. «Voghamo dimostrare agli arabi che non li temiamo». La casa è stata «legalmente acquistata da Ateret Cohanim sei anni fa», secondo Nadav. Ma un abitante palestinese della Città Vecchia, Sallah Abdin, ha precisato che il collegio rabbinico ha rilevato solo una parte della prò prietà. «Gli intrusi devono duri que andarsene», ha concluso. Ieri intanto un palestinese è stato pugnalato mentre attraversava il rione ortodosso di Mea Shearim e altri due arabi sono stati feriti nel rione di Beit Hanina, in un inseguimento della polizia. In un clima infuocato - mentre il mediatore Usa Den nis Ross riprende oggi la sua spola - Netanyahu deve ora deci dere se accettare l'invito a Washington o respingere il piano americano. Aldo Baquis

Persone citate: Haim Kerman, Leoni, Netanyahu, Sallah Abdin

Luoghi citati: Cisgiordania, Gerusalemme, Londra, Palestina, Tel Aviv, Usa, Washington