Craxi: in Italia libero o neppure da morto di Raffaello Masci
Craxi: in Italia libero o neppure da morto INTERVISTA L'EX DEL GAROFANO Craxi: in Italia libero o neppure da morto HAMMAMET DAL NOSTRO INVIATO «Guardi, a casa non è possibile: devo andare a Nabeul. Ma dato che sono sulla strada del vostro hotel, verrò io a prendere un caffé da voi...». Bettino Craxi risponde così ai giornalisti che, ad Hammamet per il congresso della Fiavet, gli telefonano per un'intervista. L'ex segretario socialista arriva su una Punto bianca, con lui ci sono due giovani collaboratori, un ragazzo e una ragazza, che presenta come «due amici italiani». Indossa una tuta da ginnastica nera e un golfino beige, porta con sé un impermeabile perché il tempo è variabile. Craxi appare ferito, dimesso: il piede malato è protetto da una scarpa da ginnastica aperta e slacciata. D. politico più condannato d'Italia scopre la caviglia, mostrando la pelle screpolata e bruna: «Guardate che mi è successo - dice - ecco l'effetto della salsedine. Per cui, pensate un po', non mi posso godere nemmeno questo bel mare». Gli viene servito un caffé turco e mentre lo sorseggia attacca: «Non fatemi parlare di politica, per carità». Ma poi, disteso e sereno, è lui ad introdurre l'argomento: «Ormai sono un pensionato, e ormai guardo le cose da lontano. Dovrei dire che l'Italia non mi manca, perché a casa mia si parla italiano, ricevo i giornali, vedo la tv italiana... Mah. In Italia ci vorrei tornare, certo, ma a testa alta, da uomo Ubero. E se non fosse così non ci voglio tornare più, nemmeno dopo morto». Eppure in Italia potrebbe tornare davvero. Qualcuno vorrebbe per lei un seggio al Parlamento europeo. «Sì, ho sentito, ma non mi pare aria. Io ti ho detto come voglio tornare: a testa alta, oppure per niente». E che cosa si aspetta dall'Italia per svoltare pagina, a parte i percorsi giudiziari? «Mi aspetterei una cosa di cui in¬ vece molti hanno paura: una commissione parlamentare di inchiesta sul finanziamento della democrazia. Perché non è possibile che a scrivere quella storia siano solo gli atti giudiziari. Ci vuole il coraggio di darne testimonianza con atti parlamentari». E perché secondo lei non si vuole la via dell'inchiesta parlamentare? «Ma è ovvio, andiamo. In Parlamento non si potrebbe fare quello che si sta facendo con la magistratura, i vasi verrebbero scoperti e per alcuni partiti che hanno fatto la figura dei moralisti e moralizzatori la manfrina finirebbe. Il Parlamento è sotto ri¬ catto, lo capite o no? Ci sono ancora molte persone che sono ricattate e per questo frenano». E' tornato il Craxi perentorio di sempre e gli chiediamo di essere più esplicito: «Non ci vuole molto a capire chi può essere ricattato, sono i segretari dei partiti, i vertici del Parlamento e delle istituzioni, ecco su chi pesa il ricatto». Una voce butta li: Anche Scalf aro? «Questo nome l'avete fatto voi. Ma non dovevate farmi parlare di politica, ve l'avevo detto!». Allora parliamo di economia. L'euro? «Non c'è nulla da commentare, è un fatto e sta lì» Un successo del governo? «Già, ma sull'altro piatto della bilancia c'è la disoccupazione. Il governo dice che si sta impegnando? Questo non lo so. E intanto che potrà fare? Abbassare la disoccupazione dal 12 al 10 per cento? Capirai!. E allora io dico che non si può pensare di affidare la ripresa occupazionale solo agendo sulle grandi aziende private, quando poi si tartassano le piccole e medie. E non si può neppure pensare che lo Stato resti fuori da questa partita, i grandi interventi strutturali che fine hanno fatto?». Insomma lei sta bocciando l'Ulivo? «Io non voglio dare giudizi. Sono fuori dai giri e non sono in platea per applaudire, guardo le cose da qui, e vedo per esempio che la strategia di intervento nel Sud lascia perplessi: si continua ad enfatizzare il fenomeno criminalità (che pure c'è, si capisce) e il sottosviluppo. Chi vuole che investa in un Paese che viene dipinto come una zona infetta?». Un'ultima domanda. Lei ha paura? «A volte penso che ci sia qualcuno che potrebbe farmi fuori. Per fortuna so di avere anche tanti amici che mi proteggono...». Raffaello Masci «Un seggio al Parlamento Europeo? L'ho sentito dire, non è aria Io voglio tornare a testa alta altrimenti me ne resto in esilio» Bettino Craxi ad Hammamet «Non posso neppure godermi il mare»
Persone citate: Bettino Craxi, Craxi
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