Roma, nei guai un altro giudice di Chiara Beria Di Argentine

Roma, nei guai un altro giudice Roma, nei guai un altro giudice Ricercato dal Pool per un bonifico scoperto su un conto a Montecarlo MILANO. Ancora lui. E ancora un magistrato romano indagato per corruzione. Nel marzo '81, l'allora giudice Gherardo Colombo aveva trovato il suo nome, insieme a quello di altri 12 giudici, nell'elenco della P2 sequestrato nella villa di Licio Getti: Zucchini Paolo, Roma, codice E. 19.77, gruppo centrale (il gruppo di piduisti che faceva capo al gran maestro, ndr) fascicolo 0362. Ma Zucchini era stato assolto dalla sezione disciplinare del Csm (si era difeso sostenendo che all'atto della sua iscrizione la loggia non era illegale) ed era rimasto in magistratura ricoprendo incarichi delicati. Anni e anni al tribunale civile con l'inseparabile amico Filippo Verde (l'ex capo gabinetto del ministro Vassalli per il quale la procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione) fino al prestigioso incarico di membro del Tribunale dei ministri. Diciassette anni dopo lo scandalo P2, i pm Colombo e Ilda Boccassini che indagano sulla maxi tangente Imi-Sir hanno scoperto, grazie alla collaborazione delle autorità giudiziarie svizzere e del Principato di Monaco, che uno dei tanti bonifici effettuato dai conti svizzeri di Attilio Pacifico, l'avvocato civilista amico di Cesare Previti e dell'ex capo dei gip di Roma, Renato Squillante, era finito su un conto cifrato a Montecarlo. Conto che è risultato appartenere a Paolo Zucchini. Così, mercoledì 6 maggio, gli uomini dello Sco hanno perquisito, su mandato dei pm del pool, l'abitazione romana del magistrato in pensione. Di Zucchini - per il quale è stato firmato un invito a comparire - nessuna traccia. Ai magistrati milanesi dovrà, prima o poi, spiegare il perché di quei soldi ricevuti da Pacifico. Tenendo conto che, proprio Zucchini, faceva parte di quella prima sezione del tribunale civile di Roma, presieduta da Verde, che l'8 ottobre '86 diede ragione a Nino Rovelli e condannò l'Imi al pagamento dei danni e del corrispettivo per la cessione della Sir. Solo la prima tappa di una lunga e oscura vicenda giudiziaria che ha fruttato agli eredi Rovelli 678 miliardi e ai tre avvocati «non ufficiali» della famiglia, Pacifico, Previti e Giovanni Un versdi Paper l'Ia Paolo amento cifico mi-Sir Zucchini Acampora, 67 miliardi su conti svizzeri. Di certo, già da ora, il caso Zucchini conferma alcune ipotesi dell'accusa. Primo: la teste Omega, Stefania Ariosto, facendo, nell'estate '95, il nome dell'allora sconosciuto Pacifico ha permesso ai magistrati del pool d'individuare il collettore del sistema occulto che per anni avrebbe aggiustato processi nella capitale. Secondo: nonostante tutti gli ostacoli (opposizioni, tempi lunghi di risposte alle rogatorie) l'inchiesta del pool di Milano ha individuato un vero filone d'oro. Conto dopo conto, rogatoria dopo rogatoria, si arriverà forse a scoprire la miniera. Ma, alla fine, quanti saranno i magistrati coinvolti? Il capitolo più devastante di Mani pulite sembra essere solo all'inizio. Basti pensare che le carte su Zucchini ricevute da Montecarlo sono il frutto delle primissime rogatorie del '96. Da allora altre centinaia di richieste di assistenza giudiziaria sono state firmate dal pool. In procura trova conferma la voce che prime risposte alle rogatorie sono arrivate non solo da Montecarlo ma anche dal Lussemburgo (documentazione sul conto nr 34473 della Sbs di Lussemburgo aperto il 29 gennaio '93 sul quale sono stati accreditati in un mese 1 miliardo e 300 milioni) e dal Liechtenstein. Poi c'è la Svizzera. Oltre ai documenti di conti riferibili a Previti consegnati nei giorni scorsi a Boccassini, per il pool altre buone notizie. Il Tribunale federale di Losanna ha, infatti, respinto le opposizioni e ordinato la trasmissione a Milano di un plico sequestrato nell'ufficio di Bellinzona degli avvocati Nello Bernasconi ed Enrico Curti, gli amministratori di due società svizzere di Squillante, Rowena e Forelia. Infine, sono state respinte anche le opposizioni alle audizioni fissate per fine maggio a Bellinzona di due personaggi chiave nell'inchiesta Imi-Sir, Dionigi Resinelli, direttore della Società Bancaria Ticinese, e Rubino Mensch, il legale dei Rovelli a Vaduz che, il 17 marzo '94, attraverso la Pitara trust, versò a Previti, Pacifico e Acampora i famosi 67 miliardi. Chiara Beria di Argentine Un versamento di Pacifico per l'Imi-Sir a Paolo Zucchini