«Troppi prof e poco aggiornati» di A. Ter.
«Troppi prof e poco aggiornati» Il rapporto internazionale: agli insegnanti aumenti legati ai risultati «Troppi prof e poco aggiornati» Scuola, l'Ocsepromuove le proposte di Berlinguer ROMA. L'Ocse «promuove» le riforme scolastiche promosse da Berlinguer, ma «boccia» gli insegnanti italiani: «Troppi e poco aggiornati». Nel suo rapporto sulle «politiche nazionali dell'istruzione», l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (l'autorevole istituzione intemazionale alla quale aderiscono i 27 Paesi più industrializzati del mondo), giudica «estremamente audaci» i progetti di modifica avanzati dal governo dell'Ulivo e li considera «tali da contribuire notevolmente a ridurre il ritardo dell'Italia in campo educativo e dar vita, fin dall'inizio del secolo venturo, a un sistema scolastico innovativo e di successo». GU MSEGNANTL Secondo l'Ocse, lavorano meno dei colleghi degli altri Paesi industrializzati. Il corpo insegnante sarebbe eccessivo, mal pagato, con diffuse demotivazioni, con elementi bravi ma preparati in maniera superata. «Il carico di lavoro è significativamente inferiore alla media - si legge nel rapporto -. Anche gli stipendi sono sotto la media». Tuttavia, l'organizzazione internazionale ritiene che i nostri docenti non possano lamentarsi: «Spesso lavorano solo la mattina, hanno lunghe vacanze estive e, dunque, il loro stipendio può essere considerato seppur modesto, dignitoso». Dall'analisi alle raccomandazioni: «Avviare politiche di formazione in servizio per gli insegnanti, collegando progressione di carriera e gli stipendi a risultati e qualità dell'insegnamento». UIUF0RME NECESSARIE. Oltre al tema dell'aggiornamento dei docenti, l'Ocse lamenta la mancanza di collegamento tra scuola e mondo del lavoro. «E' indispensabile affrontare riforme radicali, che intervengano su tutto il sistema, dalle elementari all'università - ha spiegato, per l'Ocse, Norberto Bottami -. Le soluzioni alla buona non bastano più». Uno degli obiettivi della riforma dovrebbe essere, inoltre, quello di superare il lungo perido di «incubazione scolastica». «Non è sano che il 75% della formazione professionale si svolga unicamente all'interno della scuola - sostiene Bottami -. E' indispensabile correggere questo aspetto ed è altresì indispensabile che la formazione professionale possa essere fatta anche nelle aziende». L'Ocse raccomanda all'Italia «un sistema di istruzione terziaria non universitaria» per ampliare le occasioni di apprendistato e favorire l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Infine, insiste sulla necessità di una maggiore flessibilità dell'offerta curriculare con «moduli finalizzati alla professionalizzazione» ed adeguati alle capacità dei singoli studenti. LE REAZIONI DE MINISTRO. «Per l'Ocse, stiamo in Europa ed abbiamo gli stessi problemi degli altri Paesi industrializzati», osserva Berlinguer. Le critiche? «Sono tutti difetti ereditati nei decenni scorsi, che stiamo progressivamente correggendo con le riforme sull'autonomia e sui cicli scolastici». [a. ter.]
Persone citate: Berlinguer, Norberto Bottami
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