Scalfaro: saranno i cittadini i veri giudici delle riforme di Renato Rizzo

Scalfaro: saranno i cittadini i veri giudici delle riforme Scalfaro: saranno i cittadini i veri giudici delle riforme STOCCOLMA DAL NOSTRO INVIATO Consigli ai politici? Solo a gentile richiesta. Ma, sino ad ora, nessuno dei leaders che si scontrano sul cammino e sui metodi della Bicamerale ha ancora invitato Oscar Luigi Scalfaro a proporre qualche suggerimento per doppiare gli scogli del disaccordo. E, allora, lui, il Presidente, fa qualcosa di meglio e di più: lancia loro un «memento», come un quaresimalista che richiama al sacro terrore gli animi distratti. Un «non dimenticatevi» che vuole riportare l'attenzione dei partiti su un nodo quasi dimenticato nelle dispute: ad avallare le scelte della commissione per le riforme dovrà essere un referendum; e c'è da tremare al pensiero d'una consultazione «che bocciasse o promuovesse solo per il rotto della cuffia» fragili compromessi raggiunti nella Sala della Regina. Parole nelle quali pare di cogliere il riverbero di un pensiero che il Capo dello Stato esprime, spesso, con evidente preoccupazione, a chi gli sta vicino: «Se questa classe politica non riuscirà a portare a buon fine le riforme, sarà spazzata via». Prima di lasciare la Svezia con qualche ora d'anticipo sui tempi previsti per seguire, da Roma, il drammatico evolversi del disastro in Irpinia, Scalfaro fa correre lo sguardo sull'Italia della discordia tra i partiti. Proprio nei giorni del¬ l'euforia per l'ingresso nel club dell'Euro - domandiamo c'è chi paventa strappi in Bicamerale che potrebbero portare, addirittura, alla caduta del governo e a conseguenze terribili per la nostra immagine in Europa. Risposta: «Il problema non è tanto cogliere il rapporto riforme-governo quanto valutare quale sia, a 360 gradi, la posizione delle forze politiche». Uno schieramento che, attorno al punto chiave del rinvio della legge elettorale, vede popolari, Verdi, An e Forza Italia opposti ai Democratici di sinistra. «Le difficoltà non sono poche. E questo lo si sapeva sin dall'inizio» ammette il Capo dello Stato quasi a rimproverare quanti, oggi, considerano ogni ostacolo come barriera insuperabile e pregiudiziale. Il patto di casa Letta rischia di sfilacciarsi sulla scelta del sistema elettorale? Studiatene (studiamone) un altro è il suggerimento non richiesto che si arricchisce di una precisazione: «A me piacciono i discorsi aperti. Sono incapace di fare dialoghi "furbi"». L'idea del Quirinale può «magari, apparire semplicistica»: un tavolo che trovi «anche nella procedura, il maggior consenso possibile in uno sforzo che unisca tutti: dall'estrema destra all'estrema sinistra. Ammesso che, ancora, abbia senso parlare di estremi». Ma l'accordo dovrà, ovviamente, avere basi ben più solide di quello maturato attorno ad una «crostata» che, come maliziosamente celia Scalfaro in privato, «rischia di trasformarsi in pizza». Su tutto; comunque, una avvertenza: ricordarsi che gli unici, veri giudici di questo impegno saranno i cittadini attraverso il referendum. Il Presidente si propone come Grande Ventriloquo delle esigenze del Paese reale: sarebbe follia accontentarsi di maggioranze risicate che non appar¬ tengono alla nostra tradizione: «Noi, a differenza di altri Stati, siamo abituati a votazioni nelle quali si senta, forte e seria, la partecipazione popolare». Ma, tra la proposta di D'Alema di rinviare «alla fine delle riforme» la discussione sulla legge elettorale, e quella del l'altro fronte che non vuole, al contrario, «trattarla alla stre gua di un sigaro da fumare a fine pasto», il Capo dello Stato da quale parte si schiera? Difficile decifrarne le preferenze Anche se le parole che attribuiscono alla scelta dei Ds una «certa logica consequenziale» potrebbero indicare qualche sintonia di pensiero tra Quiri naie e Botteghe Oscure. Ma subito dopo Scalfaro aggiun ge: «Voi mi insegnate che, co munque, in certi casi prevale la logica del momento». Basta anche una frase di tipo, per così dire, omeopatico a far riequilibrare il bilancino della politica. Renato Rizzo Berlusconi: «Non si può esaminare per ultima la legge elettorale Tutto parte da lì» «Se questa classe politica non riuscirà a portarle a buon fine sarà spazzata via» presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in visita di Stato in Svezia

Persone citate: D'alema, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Verdi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Stoccolma, Svezia