L'allarme della Regione arriva dopo la catastrofe di Flavia Amabile
L'allarme della Regione arriva dopo la catastrofe L'allarme della Regione arriva dopo la catastrofe LAURO (Avellino) DAL NOSTRO INVIATO I fax recano, in alto, data e ora dell'invio e il mittente. C'è scritto: «6 mag '98 17:40 Assessore Grillo», su quello giunto al comune di Lauro, tre chilometri da Quindici, sette morti é un numero ancora imprecisato di dispersi, travolti dalla valanga di fango venuto giù martedì scorso. C'è scritto 6 mag '98 3:05» su quello giunto al comune di Bracigliano, un'intera famiglia spazzata via. E' mercoledì, dunque, e tutto è già accaduto. Da dieci ore i morti di Bracigliano sono murati nelle loro bare di fango. Da quasi 24 ore è lo stesso per i morti di Quindici, quando i fax dei sindaci di Lauro e Bracigliano lasciano venire fuori un messaggio. Innanzitutto, l'intestazione: «Giunta Regionale della Campania, l'Assessore all'Ecologia, Tutela dell'Ambiente». Poi, il testo vero e proprio: «Segnalasi che la conformazione orografica e le caratteristiche geoambientali del vostro territorio comunale in concomitanza di particolari eventi piovosi in corso in queste ore, possono determinare situazioni non prevedibili di instabilità con conseguenti eventi franosi catastrofici. Tanto si comunica ai fini dell'attivazione di ogni misura necessaria atta a garantire la salvaguardia della pubblica e privata incolumità con particolare riguardo alle abitazioni e infrastrutture viarie lungo i pendii con pendenza maggiore di 30 gradi e alla base degli stessi versanti». Infine, la firma: ((Angelo Grillo», seguita da uno scarabocchio posto di pugno dallo stesso assessore. Fra l'intestazione e il testo vi è anche un altro particolare: il numero di protocollo, ovvero il momento della registrazione del documento fra gli atti della Regione Campania. Il numero è: «Prot. n. 3478 del 05/05/1998». A scorrere nei registri si vedrebbe che le misure consigliate dal testo vengono elaborate martedì sera. Ma trascorrono oltre tre ore prima dell'invio a Bracigliano e circa 18 per Lauro. Il perché di questo lungo intervallo lo chiarisce l'assessore Grillo ricostruendo la serata di martedì. «Mandare il fax a Bracigliano - spiega - è stato forse un errore banale e materiale, ma fatto in buona fede. Alle 23,30, dopo una prima riunione con esperti e tecnici su quanto stava accadendo, avevamo individuato l'area interessata, dunque in anticipo rispetto a tutti abbiamo capito che il problema non era solo a Quindici, ma anche a Sarno, Bracigliano e in tutti i comuni vicini». A quel punto scatta l'idea del messaggio d'allarme. Si approntano un centinaio di fax dal testo identico. Alle due di notte vengono inviati a tutti i cornimi a rischio. Alcuni giungono a destinazione, ma la gran parte rimane bloccata: non tutti i fax dei comuni sono in grado di ricevere messaggi a quell'ora della notte. Si decide di inviarli allora alla Protezione Civile, con preghiera di provvedere. «Ma la Protezione Civile non provvede», spiega l'assessore Grillo. La versione della Protezione Civile è diversa: dal Dipartimento escludono categoricamente che sia mai giunto alcun fax dalla Regione Campania. In ogni caso, il giorno successivo, mercoledì, i fax sono ancora sul tavolo dell'assessore. Il peggio si è già verificato, ormai tutte le case d'Italia sono da orf> inondate delle drammatiche scene su quanto è accaduto nella valle del Sarno e del Lauro, ma si decide di inviare lo stesso i fax ancora inevasi. Si chiude così l'ennesimo capitolo di una vicenda di giorno in giorno più triste nel suo oscillare fra la disorganizzazione e la catastrofe annunciata. La disorganizzazione è la nota predominante nei discorsi dei volontari impegnati nel recupero dei dispersi di Quindici. «Lavoriamo in una disorganizzazione analoga a quella dell'Irpinia», racconta Pasquale Perna, presidente del coordinamento volontari di Napoli, un'esperienza di emergenze, dal terremoto dell'Irpinia a quello di Umbria e Marche. «Quando ci sono le ruspe, mancano i ruspisti. Quando ci sono gli uomini mancano le ruspe. Mercoledì abbiamo ricevuto dal Cora l'ordine di recarci a Bosagro, frazione di Quindici, per liberare un appartamento dall'acqua. Non avevamo né camion, né ruspe, soltanto pale. Nessuno lo sapeva, ma era l'intero paese da liberare dall'acqua. Non abbiamo potuto fare nulla e per tutta la giornata nessun altro ha lavorato a Bosagro». Disorganizzazione e catastrofi annunciate, dunque, ma su questo indagherà la procura della Repubblica di Avellino. Per questo, ieri il sostituto procuratore Sergio Amato ha effettuato'un sopralluogo a Quindici. Flavia Amabile
Persone citate: Angelo Grillo, Perna, Sergio Amato
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