Sul governo un doppio fuoco di accuse di R. R.

Sul governo un doppio fuoco di accuse «Trascurati i problemi del Sud». Il premier resta in America: «Cerco sempre di non fare show» Sul governo un doppio fuoco di accuse Siluri di maggioranza e opposizione, Prodi: polemiche inutili ROMA. L'ennesima tragedia si abbatte sulla Campania e, di conseguenza, l'ennesima polemica infuria nel mondo politico. Il governo si trova tra due fuochi: quello dell'opposizione, ma anche quello della sua maggioranza. Rifondazione comunista critica l'esecutivo che ha enfatizzato l'Euro e trascurato i problemi del Sud e dell'ambiente. I deputati diessini in un'interrogazione, di cui il capogruppo Fabio Mussi è il primo firmatario, accusano il governo di inadempienza. Di fronte a questa situazione Romano Prodi non rimane inerte e replica ai suoi detrattori e alla sua stessa maggioranza, tanto che in serata il segretario dei democratici di sinistra Massimo D'Alema, volato in Campania, invita il suo partito a «fare autocritica». Ma le polemiche ci sono. Dalla maggioranza vengono critiche all'atteggiamento dell'esecutivo che ha preferito scegliere il basso profilo in questa vicenda e non partecipare alla parata dei politici nelle zone dell'alluvione: il presidente del Consiglio, infatti, continuerà la sua visita negli Usa e Walter Veltroni rimarrà a Palazzo Chigi. Chiaramente una decisione studiata a tavolino (forse anche per evitare la protesta delle popolazioni campane), che Prodi ci tiene a spiegare pubblicamente, segno che i malumori del centrosinistra giungono fino a lui, al di là dell'oceano. Dice il capo del governo: «Farò come ho sempre fatto: chiederò quando è utile che io vada. Cerco di non fare mai uno show, in questi casi, e di non intralciare i primi soccorsi». Ma Prodi fa anche capire di non ritenere accettabili le critiche rivolte all'esecutivo. «Non voglio - osserva rivolgendosi pure alla sua maggioranza - che quando capitano queste cose ognuno scarichi sull'altro i problemi: non voglio polemiche perché di fronte a una tra gedia le reazioni devono essere altre». E D'Alema sembra dar ragione al presidente del Consiglio, anche se lui, in Campania, ci è andato e una critica alla Protezione civile, «non pienamente adeguata», l'ha fatta. «Personalmente - afferma il leader diessino - non intendo unirmi alle polemiche, molte delle quali cretine. C'è un limite al buon gusto, di fronte a una tragedia, che non dovrebbe essere superato da nessuno. Parlare di responsabilità ora è segno di scarsa civiltà». Il segretario dei democratici di sinistra rifiuta pure di unirsi al «coro di chi parla di tragedia annunciata»: «Se era annunciata - ironizza - perché qualcuno non lo diceva da tempo? La verità è che è tutta propaganda». D'Alema critica chi polemizza, eppure è proprio il suo partito il primo a farlo, con un'interrogazione del gruppo della Camera in cui si sostiene che la tragedia campana non è «un imprevisto, ma un disastro largamente prevedibile e annunciato». E ancora, i diessini capitanati da Mussi si rivolgono direttamente al governo, chiedendogli di assumere l'organizzazione dell'opera di soccorso: «Si potrebbe adempiere così, sia pure in ritardo - si rileva a questo proposito nell'interrogazione - al proprio dovere nei confronti del Mezzogiorno e si darebbe un contributo serio alla ricucitura di un rapporto di fiducia tra la gente e la pubblica amministrazione che oggi appare giustamente compromesso». Parole dure, che spiegano l'irritazione di Prodi e la conseguente uscita di D'Alema. E anche la sinistra ds, con il suo coordinatore Giorgio Mele, critica l'esecutivo, scagliandosi contro «l'azione insoddisfacente dell'attuale governo». Netta pure la presa di posizione di Rifondazione, che chiede a Prodi «una svolta drastica» perché, sottolinea la segreteria, «la questione del Sud e quella, dell'ambiente sono rimaste al margine dell'azione programmàtica del governo». Anche il Polo attacca l'esecutivo, sebbene in serata il presidente di Àn Fini aggiusti la linea, dicendosi d'accordo con le critiche di Scalfaro allo sciacallaggio e alle strumentalizzazioni. Ma è Fini il primo a sparare contro Palazzo Chigi con un'interrogazione in cui accusa l'esecutuivo di aver negato i fondi necessari alla Campania (Regione guidata da An). Berlusconi, che dopo la tragedia ha rinunciato al suo viaggio in Irlanda, critica il governo che «si è mostrato sordo alle richieste della Regione Campania» e propone di utilizzare una quota delle plusvalenze realizzate dalla vendita delle azioni Telecom per le zone alluvionate, [r. r.]

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