Al SICILIANI

Al SICILIANI Al SICILIANI «Gli uomini illuminati vogliono unirsi al Regno» Roma, 31 gennaio 1848 L' IGNOR Principe [Pietro Lanza di Scordia, % membro del Comitato generale palermita11 no, ndr], ieri sera giunse in Roma la nuova della costituzione di Napoli. Non posso dirle l'allegrezza, le illuminazioni, le grida colle quali si è celebrata quella sospirata riunione d'un altro Stato italiano alla Lega, che forma tutta l'u nità alla quale possiamo pretendere oggidì. Appena ho potuto credere aperte le comunicazioni colla Sicilia, non tardo un momento, a rallegrarmi con lei di questo gran fatto, e della bella e magnifica e gloriosa condotta tenuta dai Siciliani, e dal Governo provvisorio, ov'ella così degnamente ha posto l'opera e il senno, in que' giorni di lotta e di pericolo. L'allegrezza che proviamo e l'ammirazione che tutti sentiamo per loro, non è però disgiunta da un'ansietà. La Sicilia, che ha certamente incontrastabili diritti alla sua costituzione, e che ha saputo così pienamente convalidarli col suo valore, vorrà separarsi da Napoli o accetterà la costituzione comune a tutto il Regno? Questo quesito si fa l'Italia, e ne aspetta ansiosa la soluzione. Quanti mi conoscono, e sanno le mie relazioni colla Sicilia mi domandano che cosa prevedo. Io rispondo che in Sicilia vidi, ed è forte nel popolo l'idea siciliana esclusivamente, ma negli uomini iUuminati, e che son guida agk' altri trovai l'idea italiana, e la persuasione che l'Italia deve tendere, anche con sacrifici parziali a tutte le maniere d'unità, finché venga ad ottenere l'unità comple¬ ta ed assoluta. Massimo d'Azeglio

Persone citate: Massimo D'azeglio, Pietro Lanza