Telecom Italia fa i conti di R. R.

Telecom Italia fa i conti Il PUNTO DEI MERCATI Telecom Italia fa i conti PEDINE, conti, strategie: la nuova Telecom Italia, privatizzata da ottobre, sta prendendo corpo sempre più. E la seduta di domani del consiglio di amministrazione, che si preannuncia una seduta-fiume, darà ulteriori indicazioni su come la società presieduta dal 12 gennaio da Gian Mario Rossignolo si sta attrezzando per la nuova stagione della concorrenza in Italia, ma anche a livello internazionale. Domani potrebbero esserci due nuovi innesti nello stesso cda, sarà discussa la politica di alleanze a cominciare dall'accordo appena chiuso con la Cable & Wireless, sarà approvato il bilancio 1997 con un utile di 2300 miliardi (inferiore del 10% rispetto alle vecchie previsioni), sarà esaminato il progetto di corporate governance, cioè la struttura organizzativa aziendale. In realtà tutti i punti all'ordine del giorno sono collegati fra loro, a cominciare dalle due attese cooptazioni, cioè gli inserimenti nel consiglio di amministrazione. Devono essere sostituiti l'ex amministratore delegato, Tomaso Tommasi di Vignano, e il rappresentante del colosso americano At&t dimessosi lo scorso febbraio a poca distanza di tempo dalla nomina. L'uscita di scena di quest'ultimo va messa in rapporto alla mancata definizione dell'alleanza che la Telecom aveva progettato lo scorso anno con l'At&t. Senza sbarrare la strada ad accordi su singoli campi di attività con il gruppo americano, l'azienda ha siglato lo scorso aprile l'intesa con la Cable & Wireless ritenendo molto simile la sua visione strategica. Del resto proprio ieri l'At&t ha preso ancora di più le distanze dal vecchio accordo con la Telecom, facendo sapere di non essere neanche più interessata alla quota dell'1,2% attualmen¬ te nelle mani del ministero del Tesoro e a sua disposizione. «Se il presidente Armstrong ha fatto sapere che l'intesa è ormai chiusa vuol dire che è cosi», ha dichiarato la portavoce del gruppo Pat Robinson. Alla domanda su cosa ne sarà ora dell'opzione sull'I,2%, la portavoce ha risposto: «Non siamo più interessati a quella quota». Per quanto riguarda i nuovi arrivi nel cda, i nomi che circolano con insistenza sono quelli di Pier Gaetano Marchetti (esperto in privatizzazioni, componente del primo comitato per le privatizzazioni ed ex consigliere di Mediobanca) e dell'esperto di telecomunicazioni Franco Morganti. C'è inoltre chi parla dell'ex sindacalista Cisl e vicepresidente della Sip Vito Scalia che potrebbe essere chiamato a rappresentare i dipendenti azionisti. Sulle alleanze internazionali e più in generale sulle strategie del gruppo è prevista in particolare una relazione di Lucio Izzo, che è il rappresentante del Tesoro. Relazione che avrebbe dovuto già essere discussa nella precedente seduta del consiglio ed è dunque già nota ai suoi componenti. Izzo avrebbe avanzato una proposta precisa per le alleanze: consiglierebbe di puntare su un accordo con una società statunitense attiva soprattutto in Internet. L'intervento di Izzo dovrebbe però essere personale; non rappresenterebbe, cioè, la voce ufficiale del Tesoro che dispone ancora del 5,2%. In materia di corporate governance il consiglio deve esaminare il progetto voluto da Rossignolo e che è stato messo a punto da un comitato che è stato costituito all'interno del cda. Infine il consiglio dovrà fissare la data della convocazione dell'assemblea che dovrebbe riunirsi nella seconda metà di giugno. [r. r.]

Luoghi citati: Italia