L'affondo di Bassanini «Troppe 38 mila leggi»

L'affondo di Bassanini «Troppe 38 mila leggi» «Ma esagera chi ne conta centocinquantamila» L'affondo di Bassanini «Troppe 38 mila leggi» ROMA. In Italia il numero delle leggi in vigore supera di trequattro volte quello di altri grandi Paesi europei. A tracciare il quadro di questa superproliferazione legislativa è stato il ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini, il quale però ha voluto ridimensionare le cifre fornite poco tempo fa dal Centro studi Confindustria. «Le 150.000 leggi di cui è parlato recentemente - ha detto - sono una cifra di fantasia. Al 7 gennaio '98 secondo uno studio aggiornato dell'ufficio legislativo della Camera (saldo tra leggi abrogate e leggi in vigore) in Italia sono in vigore oltre 13.100 leggi, a cui vanno aggiunti circa 5000 provvedimenti di incerta natura. Nell'ipotesi peggiore vi sono dunque oltre 18.000 leggi a cui se ne aggiungono circa 20.000 regionali». Il ministro ha anche ricordato la battuta di Ciampi: «L'Italia ha accumulato in questo campo 50 anni di ritardo. Ora dobbiamo recuperare in tempi ragionevolmente brevi». Bassanini ha anche ribattuto al collega Vincenzo Visco sul ruolo dell'Aran (l'agenzia che nelle trattative del pubblico impiego rappresenta la controparte dei sindacati). L'altroieri il ministro delle Finanze aveva lamentato che nei ministeri non c'è un vero capo del personale perché «i contratti vengono gestiti da un'agenzia esterna». Polemica la replica: «Se Visco avesse letto i provvedimenti approvati dal governo, in materia di riforma - ha detto Bassanini - avrebbe capito che le sue battute sull'Aran sono infondate. Nulla impedisce a Visco di scegliersi un valido capo del personale e di affidargli i poteri necessari, anche al fine di stipulare i contratti integrativi per l'amministrazione finanziaria: è sufficiente applicare le nuove norme». Ir. e. s.l

Persone citate: Bassanini, Ciampi, Franco Bassanini, Vincenzo Visco, Visco

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