Pentito suicida con la moglie di R. Cri.
Pentito suicida con la moglie Rieti, hanno lasciato la figlia sul pianerottolo e si sono chiusi in casa Pentito suicida con la moglie Aveva denunciato il clan Giuliano RIETI. Vivevano da qualche tempo in un appartamento di una palazzina popolare a Rieti. Una giovane coppia di sposi napoletani. Il marito, Massimo Ecora, 34 anni, era un pentito del clan Giuliano, sottoposto al programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Sia lui che la moglie, Maria Grandelli, 28 anni, sono stati trovati morti, ieri, suicidi. Gli investigatori ne sembrano certi, anche perché la camera nella quale sono stati trovati i corpi era chiusa dall'interno. Vengono scartate ipotesi relative a possibili vendette di esponenti della camorra, mascherate da suicidio. Lui si è impiccato dopo essersi tagliato le vene dei polsi. Lei aveva le vene di un braccio tagliate e la testa chiusa in un sacchetto di plastica. Prima di uccidersi la coppia ha fatto uscire sul pianerottolo la figlia: una bimba di 6 anni il cui pianto ha attirato l'attenzione dei vicini che hanno dato l'allarme. Ecora era collaboratore di giustizia da oltre due anni, e le sue rivelazioni sono tra gli elementi di accusa in alcuni processi già avviati nei confronti di esponenti del clan di Forcella. Ma secondo indiscrezioni le rivelazioni del pentito sarebbero alla base di un'altra inchiesta ancora in corso. Le indagini scaturite dalle dichiarazioni di Ecora, che era sottoposto a programma di protezione esteso a numerosi componenti della sua famiglia, sono state seguite nella maggior parte dei casi dal pm Narducci della direzione distrettuale antimafia di Napoli. Lo stesso Narducci ieri sera era atteso a Rieti per incontrare il pm Ferrante e il procuratore Rossini. Il contributo di Ecora ai procedimenti avviati nei confronti del boss Luigi Giuliano e di altri esponenti del clan camorristico viene considerato determinante dagli inquirenti napoletani. In alcuni casi le sue dichiarazioni sono state «riscontrate» con quanto venne riferito negli anni scorsi da un altro collaboratore di giustizia, Nicodemo Boccia, che in passato era «re¬ sponsabile della contabilità» del clan Giuliano. In ambienti investigativi napoletani si sottolinea come le difficoltà organizzative del servizio di protezione abbiano raggiunto «livelli allarmanti» e questo - affermano alcuni magistrati - porta alla disperazione i collaboratori che sono stati sradicati dai luoghi di residenza e spesso anche dalle famiglie. Da voci e indiscrezioni raccolte tra i vicini di casa, sembra che in questi ultimi giorni i coniugi napoletani, che abitavano a Rieti da un mese e mezzo, litigassero frequentemente. La condizione dell'uomo aveva certamente sconvolto la vita familiare. «Vicende del genere - dice un pubblico ministero della Dda - rappresentano un fallimento per lo Stato più di quanto si possa pensare». La morte di Massimo Ecora non impedirà all'accusa, secondo quanto previsto dalle norme, di servirsi nei processi in corso delle dichiarazioni rese dal pentito. [r. cri.]
Persone citate: Forcella, Luigi Giuliano, Maria Grandelli, Narducci, Nicodemo Boccia, Rossini
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Il ritorno del «mostro», incubo nella notte di Bargagli
- Un lampo di Baggio, ma non basta
- Un cimitero di veleni invece della centrale
- Cede il tetto, muore operaio
- Indagini delia poiixia nei mondo dei vizio
- Da giugno cassa integrazione alla «Fabbricazione nucleari»
- Montalto «brucia» un miliardo al giorno
- La battaglia delle botteghe
- L'Aosta rugby pareggia
- Il giallo Bargagli in tv
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Bimbo avvolto dal fuoco è salvato dalla nonna
- Il Governo inizia la propaganda per il prestito
- SETTIMANA BIANCA 1974
- Roma/A 24 ore dalla sparatoria in cui Ú morto il neofascista
- La propaganda pel Prestito Nazionale
- Ma Ciano non ascoltò il suo ambasciatore
- La centrale di Montalto sarà chiusa per due mesi
- Stamane di scena la Juventus
- La Juventus prova
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- La tragedia della transessuale Richards
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Iniziato il processo per i «balletti verdi»
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Alberto Talegalli e due amici uccisi nell'auto che si schianta contro la spalletta d'un ponte
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy