«Pagò il debito con la figlia»

«Pagò il debito con la figlia» Lei sarebbe stata violentata dal creditore del padre «Pagò il debito con la figlia» POTENZA. Ha pagato il debito con le prestazioni sessuali della figlia quattordicenne, consegnata con l'inganno al suo creditore. Una turpe storia che si è consumata due anni fa a Montalbano Jonico, Comune agricolo del Metapontino in provincia di Matera. Una vicenda che è venuta a galla solo ora grazie al lavoro dei carabinieri della compagnia di Policoro che non si sono arresi in tutto questo tempo al muro di silenzio e di vergogna eretto intorno al caso. Angelo Rago, 28 anni, «il creditore», è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale continuata, mentre il padre della ragazza è ancora oggetto di indagini. Le sue due fighe, sia quella violentata sia la sorellina minore gli sono state sottratte. Sono state affidate dal Tribunale dei minori di Matera alla custodia dei nonni materni. Le indagini erano state aperte quasi subito dopo i fatti, nell'ottobre del '96, ma si erano ben presto arenate. La svolta qualche giorno fa. Quando la ragazza, ormai più matura, è riuscita a vincere la vergogna e il terrore del padre. Grazie anche all'opera di un'assistente sociale, ha deciso di raccontare i fatti ai carabinieri. Una confessione lunga e dolorosa, piena di particolari choccanti. Un racconto che ha trovato i riscontri necessari a far scattare l'arresto dell'aggressore, già noto ai carabinieri per precedenti penali. La giovane ha rivelato che nell'ottobre '96 fu convinta dal padre - sui cinquantanni, dipendente di una ditta di trasporto di Montalbano - a recarsi a Bari con Angelo Rago. La sua presenza era necessaria, si era giustificato il padre, per firmare alcuni documenti assieme a Rago, allora suo socio in affari. Invece l'uomo non condusse la ragazza da un notaio, bensì in un albergo di Bari. Lontano da occhi indiscreti. E qui consumò la violenza. Tra i particolari raccapriccianti riferiti dalla vittima, anche una telefonata del padre in albergo. Per sollecitare il socio creditore a «sbrigarsi». Perché i parenti potevano notare la lunga assenza della ragazza. Quella non fu l'unica volta che la giovane subì violenza da Rago. I carabinieri hanno ricostruito i rapporti tra i due uomini. Il padre delia giovane ha un'altra figlia. Le due ragazze sono nate dal primo matrimonio. Rimasto vedovo l'uomo si è sposato una seconda volta. Non risulta avere precedenti penali. Nessuno poi sospettava un comportamento abietto ai danni della figlia. Angelo Rago invece era già noto alle forze dell'ordine. Ufficialmente venditore di pentole, in realtà in paese è considerato un nullafacente. Non gode di buona fama e anni fa era stato arrestato per circonvenzione d'incapace. Aveva raggirato alcune vecchiette del paese riuscendo a farsi intestare i loro risparmi. Un colpo ragguardevole: qualcosa come 200 milioni. Una vicenda che non è stata ancora del tutto definita in sede giudiziaria. Con il papà della giovane violentata aveva costituito nel '96 una società sui cui affali i carabinieri nutrono molti sospetti. Le indagini hanno già appurato che tra i due c'era comunque un giro di soldi. Affari che, non si sa come, hanno provocato un indebitamento consistente del dipendente dell'impresa di trasporti nei confronti del socio. Questo particolare autorizza gli inquirenti a ritenere che proprio l'entità del debito sia stata la causa della consegna della figlia al socio creditore. Un pagamento in natura per saldare i conti. I riscontri danno ragione per ora al racconto della ragazza: il 3 ottobre del '96 Angelo Rago è risultato effettivamente presente in un albergo di Bari. L'interno della camera corrisponde alla descrizione fornita dalla ragazza. Così come corrisponde la descrizione della Fiat Uno servita per altre violenze avvenute nei mesi successivi. Edmondo Soave Un'immagine di violenza sulle donne

Persone citate: Angelo Rago, Rago

Luoghi citati: Bari, Matera, Montalbano Jonico, Policoro, Potenza