Eurobanca di F. Man.

Eurobanca Eurobanca Oggi il sì di Strasburgo BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Intende restare in carica fino al termine del suo mandato di otto anni?». Domani mattina, nelle sale del Parlamento europeo si potrà finalmente sentire dalla viva voce di Wim Duisenberg, neopresidente della Banca centrale europea, la risposta all'interrogativo che ha sconvolto il vertice di Bruxelles e che da tre giorni avvelena i rapporti tra Francia e Germania, tra il mondo delle banche centrali e il governo di Parigi. Non sarà un esame formale, dopo quanto è accaduto, quello che gli eurodeputati condurranno oggi e domani nelle loro audizioni dei candidati al direttorio della Bce. I parlamentari si sono addirittura avvalsi di un consulente come l'ex vicepresidente della Federai Reserve, Alan Blinder, per mettere alle corde con le loro domande i futuri banchieri centrali degli Undici. Ma l'esito del voto, che dovrà essere espresso il 13 dall'assemblea riunita in seduta plenaria a Strasburgo, appare scontato: sarà un sì alla nomina di tutti e sei i membri; oltre all'olandese Duisenberg, il vicepresidente Christian Noyer, il tedesco Otmar Issing, l'italiano Tommaso Padoa-Schioppa, lo spagnolo Eugenio Domingo Solans, e la finlandese Sirkka Hamalainen. Il compromesso raggiunto sabato notte dai capi di Stato e di governo, che hanno deciso di nominare Duisenberg per un mandato di otto anni - come previsto dal trattato di Maastricht - a patto che in quella sede egli annunciasse la sua intenzione di ritirarsi nel 2004, e hanno già stabilito che il suo successore sia il francese Jean-Claude Trichet, ha lasciato l'amaro in bocca al Parlamento europeo, che ha deciso però di non mettersi in contrasto con il Consiglio e la Commissione; anche perché il suo voto è obbligatorio ma non vincolante per la decisione finale dei governi europei. Così se ancora nella notte tra sabato e domenica il presidente dell'assemblea José Maria Gil-Robles tuonava contro il «bambino nato male», le 72 ore che sono passate sembrano aver raffreddato gli animi. Anche Duisenberg potrebbe avere buoni elementi per convincere i parlamentari che la sua decisione di abbandonare il mandato a metà è frutto di una Ubera scelta. Ma se l'Europarlamento darà il via Ubera aUe nomine, dal mondo deUe banche centrah continuano ad arrivare giudizi negativi sul compromesso di BruxeUes. Per il presidente della Banca d'Olanda, Nout WeUink, «è assurdo» che il successore di Duisenberg sia già stato nominato e l'accordo danneggerà la credibiUtà della Bce. [f. man.]

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Germania, Parigi, Strasburgo