Alla festa la Loren è regina di Andrea Di Robilant

Alla festa la Loren è regina Alla festa la Loren è regina Assente Travolta, Cuomo manda il figlio L'INVITO VIP E ATTORI ALLA CASA BIANCA E alla destra del Presidente Clinton, sorpresa t La I bellissima, elegante e smagliante Sofia Loren. Passano gli anni, passano i governi, ma il volto dell'Italia nelle grandi occasioni è sempre il suo: la Grande ambasciatrice, la Sofia nazionale. E così è stato anche al pranzo ufficiale di ieri sera alla Casa Bianca, dove Bill Clinton e Romano Prodi hanno celebrato in pompa magna «il momento magico» (le parole sono del nostro presidente del Consiglio) dei rapporti tra l'Italia e gli Stati Uniti. Clinton, del resto, ci teneva a rivedere la Loren, che aveva già fatto splendida figura alla Casa Bianca due anni fa in occasione della visita di Oscar Luigi Scalfaro e di cui il Presidente americano, dicono voci di corridoio, apprezzò molto la compagnia a tavola. Deluse, invece, le signore. Che speravano di avere tra loro John Travolta, e magari di fare quattro salti con la star italo-americana durante lo spettacolo canoro come fece Lady Di in una serata rimasta negli annali della Casa Bianca. Ma Travolta ha declinato l'invito. E chissà che non sia stato influenzato dal flop del suo ultimo film - Primary Colore - nel quale ricopre il ruo¬ lo, giustappunto,/di Bill Clinton. Altri italo-americani sono comunque accorsi a frotte, a cominciare dall'intramontabile Jack Valenti, presidente della Motion picture association, e Frank Stella, presidente anziano della National Italian American Foundation, la lobby italo-americana. Del resto questi pranzi ufficiali sono soprattutto un'occasione per il Presidente di ricambiare favori elettorali. Ma un sapore di nuove generazioni c'è stato comunque, grazie - ancora una volta - a Sofia Loren, che è arrivata scortata da suo figlio Carlo Ponti, meglio noto come Cipì. Mario Cuomo, l'ex governatore di New York e pilastro della sinistra democratica, ha preferito invece mandare suo figlio Andrew, giovane e ambizioso segretario all'edilizia nell'Amministrazione Clinton. E la Casa Bianca ha accolto di buon grado il trapasso generazionale. Tanto più che Andrew Cuomo è sposato con Kerry Kennedy, figlia di Bobby e nipote di Ted - insieme costituiscono un «dynamic duo» sulla scena politica della capitale. A rappresentare gli industriali italiani, assente l'Av¬ vocato Agnelli, cera Paolo Fresco, futuro presidente della Fiat. Dalle auto alle scarpe: per l'Italia Massimo Ferragamo, venuto con la moglie Chara da New York dove dirige le operazioni americane del gruppo. Infine un'evidente, grave discriminazione, che i corrispondenti italiani in America si sono debitamente segnati nel taccuino: la Casa Bianca ha invitato ben otto giornalisti americani ieri sera a conoscere la Loren, mentre non c'era neanche una «penna» italiana (ad eccezione di Ricardo Franco Levi, lì come portavoce di Prodi). Serata piacevole, si dicema senza il brìo della festa che ci fu quando venne Blair due mesi fa. E del resto le tragiche notizie sulle frane in Italia hanno inevitabilmente finito per adombrare l'evento. Andrea di Robilant

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