L'Apocalisse arriva con il fango

L'Apocalisse arriva con il fango Trentasette morti, 70 dispersi, 1800 sfollati: è il provvisorio bilancio del disastro L'Apocalisse arriva con il fango Napolitano: scena indegna di un Paese NAPOLI. Sulla montagna a strisce scure segnano i pendii, scandiscono il percorso della lava fredda che è scivolata veloce, sommergendo in ondate di piena i paesi a valle, gli abitanti, le strade, le case. Una massa densa e tumultuosa è precipitata con un rombo sordo seguendo le linee dei versanti del massiccio, ha portato lutti e disperazione nei comuni della Campania dove il bilancio del disastro diventa sempre più pesante. Il bollettino aggiornato a mezzanotte dalla Protezione civile sintetizza nelle cifre le dimensioni di una tragedia che molti, adesso, definiscono annunciata: 37 morti, 70 dispersi. 1800 sfollati. Nelle province di Salerno e Avellino piccoli centri, intere frazioni sono stati sommersi dalla marea nera. Ma crolli e frane si registrano anche nel Casertano e sulla statale sorrentina, nello stesso luogo in cui un anno fa 5 persone persero ìa vita per la frana di Pozzano, un gigantesco masso ha bloccato per ore la strada. Nella luce livida dell'alba, Quindici, Sarno, Sia¬ no, Bracigliano, i paesi deU'«epicentro», sono apparsi ai soccorritori come un presepe desolato. Qui sono al lavoro tremila uomini per aiutare popolazioni in ginocchio, stremate da una notte di terrore, per molti trascorsa sui tetti. E qui il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, giunto in serata nelle aree disastrate, ha avuto parole dure: «Ho visto una scena indegna di un Paese civile: evitare che intere comunità affondino nel fango è una questione di dignità nazionale. La sicurezza e i problemi della difesa del suolo sono una necessità elementare e vengono al primo posto». Ma alle polemiche che infuriano sul dissesto idrogeologico mai sanato, sui fondi esigui e gli allarmi ignorati, il ministro replica: «Nessuno deve sottrarsi alle proprie responsabilità, né per il passato né per ora. C'è da fare per tutti: sindaci, Regione, governo». Uno strato di melma che raggiunge i due metri, decine di persone che si aggirano alla ricerca dei propri cari, un ospedale travolto a Sarno dall'onda fangosa, feriti e sfollati raccolti nelle scuole, con gli elicotteri impegnati a fare la spola per salvare intere famiglie rimaste prigioniere del fango. A fronteggiare l'emergenza è arrivato il sottosegretario della Protezione civile, Franco Barberi, che spiega la sciagura con un «cedimento dello strato superficiale del terreno imbevuto di pioggia». «Le colate di fango - sottolinea Barberi - proprio perché avvengono in superficie viaggiano veloci. Il sistema di drenaggio delle acque in condizioni penose e gli incendi estivi dei boschi hanno peggiorato la situazione». E di fronte ad un dissesto che ha radici antiche, il sottosegretario rileva i ritardi nell'erogazione dei fondi, 53 miliardi, deliberati in passato dal Cipe per la Campania. E' Sarno - sul versante salernitano del massiccio articolato in cime che vanno da Pizzo Alvano a Monte Terrenone, Monte Foresta, Monte Le Porche - il paese più colpito. Le vittime accertate per l momento (ma è un bilancio che si aggrava con il passare delle ore) sono oltre una ventina, 60 i dispersi per la cui sorte si teme il peggio, 500 gli sfollati, 87 le persone che hanno subito bevi ferite o si sono fatte medicare. Nel Comune, due ondate successive di fango hanno sommerso la frazione Episcopio e provocato un crollo nell'ospedale Villa Malta: qui sono morti il custode, Saverio Russo, 57 anni, e non si hanno notizie di due medici, Enzo Di Maro e Maurizio Marino, e tre infermieri. Ma decine sono le persone che attendono di conoscere il destino dei loro familiari. A Quindici, in provincia di Avellino, i morti accertati sono 11, almeno 400 le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni dopo essere state portate in salvo dai vigili del fuoco e dagli elicotteri. Tra le vittime ci sono una giovane agente di polizia, Marilena Casu, 34 anni, e la farmacista del paese, Olga Santaniello, 66 anni, ex sindaco e negli Anni Ottanta protagonista di una battaglia per iberare il Comune dai condizionamenti della camorra. Anche a Siano, nel Salernitano, gli abitanti morti sono 5, mentre i feriti sono 15 e le persone evacuate 700. Sono salve Ida e Danila Curioso, rimaste per ore nel fango in attesa di soccorsi, mentre è scomparsa una terza sorella delle due ragazze, Ilaria. Sempre in provincia di Salerno, a Bracigliano, le vittime sono 4: una giovane madre, Emanuela Izzo, 34 armi, ed i suoi tre bambini, Luigi, Salvatore e Francesco, di 4, 10 e 12 anni, che avevano invano cercato scampo in strada dalla casa invasa dalla marea nera. Il marito, un muratore, ha tentato di raggiungere la famiglia con un camion, che è rimasto però bloccato dal fango. L'elenco dei paesi coinvolti dal disastro si chiude con San Felice a Cancello, nel Casertano, dove una contadina, Antonietta Passariello, 73 anni, è stata sepolta nel crollo della sua casa. Mariella Cirillo :