Jana incanta Roma di Stefano Semeraro

Jana incanta Roma Tennis al Foro Italico: ftiori Grande e Golarsa, Farina vince il derby con Lubiani | Jana incanta Roma La tedesca Kandarr, bella e brava ROMA. Solo i superficiali non giudicano dalle apparenze, diceva Oscar Wilde, e il pubblico che affollava il campo numero 2 del Foro Italico ieri avrebbe sottoscritto con entusiasmo. La ragione di tanto interesse era Jana Kandarr, 21 enne abbacinante tedesca, una delle più belle tenniste di un tabellone farcito quest'anno non si sa se più di quabtà tecniche o di attrattive estetiche, e purtroppo ancora in parte mutilato dalla pioggia. «Più bella o più brava? Che domanda sciocca», ha poi risposto Jana, affettando una irritazione forse insincera, con i suoi 180 incantevoli centimetri tranquillamente depositati in sala interviste dopo la vittoriosa rimonta contro la Labat. Ombelico bene in vista ad ogni servizio strappato sul campo, gambe da fenicottero, capelli biondi, occhi azzurri e labbra morbide, Jana è figlia di Petra Vogt, medaglia d'oro perla Germania Est nei 100, 200 e 4 x 100 agli europei di Atene '69, e si vede. Nata nell'ex Germania Est («Il doping? In passato era l'unico sistema, tutti l'hanno utilizzato»), atleta naturale, ammira l'altra bellona deutsch Franziska Van Almsick, ha iniziato tardi a giocare a tennis, seconda scelta dopo il basket, e per il momento sui courts non ha vinto troppo: «Ma ora sono migliorata, più attenta e concentrata in campo, anche se a volte mi capita ancora di dover battere me stessa, prima del l'avversaria. Questa storia del la bellezza un po' mi secca, ma deve essere un segno dei tempi guardate le Williams, guardate la Kournikova, tutte ragazze belle, brave e con una forte per sonalità». La Kournikova, a proposito, ha esordito con una prestazione super concedendo un solo game alla povera ungherese Csurgo. Peccato che Jana sia fidanzatissima («Non vi dico con chi»), perché sfoggia anche letture non banali (il bellissimo «Il profumo» di Sùskind) e interessi extratennistici intriganti, come la passione per l'India. Calduccia è anche Francesca Lubiani (n. 68 Wta), ma in campo è imballata e gli occhioni belli non le bastano contro Silvia Farina, la milanese numero 28 del mondo che la cancella letteralmente dal campo, 6-0 6-1. Silvia è la prima delle italiane nel ranking e quest'anno, con due finali Wta in tasca (Aukland e Budapest), sta attraversando un periodo di forma grazie anche ai saggi consigli del tecnico federale Vittorio Magnelli (che fra poco impalmerà la dolce e brava francese Sandrine Testud: forse ne guadagnerà la nostra squadra di Federation cup, visto che ieri ha fatto fuori la Golarsa...), a una dieta e ad allenamenti che l'hanno aiutata a trovare una linea e un tennis più sciolti: «Sì, perché io più che ingrassare mi gonfio di muscoli... Però mi manca ancora una vittoria in un torneo - puntualizza lei -. Anche se ho lavorato duro per arrivarci. Se ho voluto umiliare la Lubiani? No, affatto, e ora penso al prossimo turno con la Seles: è sempre fortissima, anche se per ritornare n. 1 dovrebbe imporsi un programma massacrante. Con tro di lei sarà importante partire bene se voglio avere una speranza». Senza speranza è invece Rita Grande, già fuori per mano di Anne Miller. Stefano Semeraro Grande esordio per la russa Anna Kournikova [reuters]

Luoghi citati: Atene, Budapest, Germania Est, India, Roma